domenica 4 gennaio 2009

LA STAMPA - 04/01/09 - AMMORTIZZATORI SOCIALI LA LEGA FRENA SULL'USO DEI FONDI UE." LE RISORSE FSE RESTINO ALLE REGIONI"

Giulio tremonti e Maurizio Sacconi puntano moltissimo su in’intesa con le regioni, con le quali avranno contatti subito dopo l’Epifania per mettere a punto un emendamento al decreto anti-crisi. Prima di Natale Sacconi è volato appositamente a Bruxelles per discuterne con la Commissione e i colleghi europei. Tremonti invece ha incontrato Pierluigi Bersani per avere – e l’ha ottenuta – una sponda nel Pd. E’ unico modo per reperire più risorse a favore degli ammortizzatori sociali senza toccare i saldi di bilancio. Ma prima che con le regioni, per accettare una diversa destinazione dei fondi “Fse” i due ministri stanno facendo i conti con le resistenze dell’alleato leghista. Le risorse del “Fondo sociale europeo” sono da sempre una manna dal cielo per Regioni e Province, che possono così finanziarie programmi di aggiornamento, riqualificazione o specializzazione professionale. L’Italia, per il periodo 2007-2013, ha a disposizione 6,6 miliardi di euro, tanto quanto vale il decreto anti-crisi. Al Nord le risorse vengono spese mediamente bene, in molte parti del Sud non vengono nemmeno inoltrate le richieste di finanziamento. Oppure, negli uni e negli altri casi, vengono spese male per corsi già finanziati con altre risorse pubbliche. Il Governo vorrebbe creare una “regia unica nazionale” per razionalizzare l’uso delle risorse e destinarne una parte al sostegno al reddito di chi perde il lavoro. Già dalla prima riunione con la maggioranza, prima di Natale, sono però emerse le riserve del Carroccio. Quella sera c’erano Massimiliano Fedriga, il bergamasco Giacomo Stucchi e il presidente della commissione per le questioni regionali, il bresciano Davide Caparini. Il Carroccio non vuole che, a conti fatti, le regioni del Nord si trovino con meno risorse di quante finora ne ottengono; inoltre temono la reazione delle Province, che oggi possono disporre direttamente di parte di quei fondi grazie ad una decisione dell’allora ministro del Welfare, Roberto Maroni. Dallo staff di Sacconi minimizzano: “Nessun problema, stiamo discutendo”. Ma il capogruppo del Carroccio alla Camera, Roberto Cota, ammette che qualche problema nella maggioranza c’è: “E’ vero che vogliamo vedere bene che significa regia nazionale. Poiché siamo federalisti, per noi sottrarre risorse alla disponibilità delle Regioni è sempre un problema”. Sacconi, che da qualche settimana ha preso le redini della trattativa, è disposto a discutere di come garantire ad ogni Regione una quota equa di fondi, ma ha rivendicato “una certa flessibilità” nella loro ripartizione a livello nazionale. An sta con Tremonti e Sacconi. Dice Stefano Saglia: “Capisco le obiezioni della Lega, ma non fare uso di quei fondi sarebbe un delitto. Stiamo cercando un compromesso utile: una delle possibili soluzioni è permettere a Regioni e Province virtuose di concordare con il governo l’uso dei fondi anche per il sostegno al reddito. Per chi invece non ne fa buon uso ci deve essere un potere di supplenza nazionale. Altrimenti sono soldi persi”.

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