lunedì 23 marzo 2009

LA REPUBBLICA - 23/03/09 - "MA SU LE RONDE HANNO FATTO SOLO AUTOGOL"

Il popolo leghista non si fida del Pdl: troppo confuso. Le critiche ad An tra Radio Padania e i dirigenti

MILANO - Per dire il clima: telefonata a Radio Padania, linea diretta. Elettore di An, da Milano: «Io non ci capisco più niente, questi cambiano ogni giorno: prima le ronde sì, poi i medici-spia no, poi le ronde "ni"... Uno, dopo un po´, si chiede: ma qual è la linea...?». Dall´altra parte c´è Matteo Salvini, parlamentare del Carroccio, fautore "rondista" della prima ora: «Il problema è che la Lega le idee le ha chiare. Su tutto. Il Pdl è un tantino più confuso». A microfoni spenti il ragionamento di Salvini è ancora più rotondo: «Se oltre a Radio Padania ci fosse anche Radio Pdl, credo che in questi giorni se ne sentirebbero delle belle... I loro elettori sono disorientati, chiamano qui come se fossero alla ricerca di una bussola». Qui vuol dire Carroccio. La Lega è di qua, il Pdl di là. «Noi nel Pdl non ci entreremo mai» scandisce a scanso di equivoci il capogruppo al Senato Federico Bricolo. In mezzo i temi caldi cari ai leghisti: le ronde, i medici, i pazienti immigrati, il reato di immigrazione clandestina. «Se loro sono divisi, noi non lo siamo per niente» chiosa Salvini. C´è una specie di fronte non dichiarato fino in fondo, fatto di "competition" ma non solo: «E´ proprio una questione di idee, di impostazione e di valori - dice l´europarlamentare Mario Borghezio - Prendiamo le ronde. Ben venga la retromarcia di Berlusconi, ma tutte le critiche che ci arrivano dal Pdl sono maldestre. Sono un autentico autogol per un partito che è appena nato e che dovrebbe imparare dalla Lega cosa vuol dire essere in sintonia con i propri elettori, fregandosene del politicamente corretto».I più bersagliati dal popolo padano, in queste ore, sono i dirigenti di An. L´offensiva di Fini sui medici-spia è ancora indigesta. Poi è arrivata la "lettera dei 101", con la Mussolini a guidare la "fronda". Dice il deputato Giacomo Stucchi: «Ci hanno insegnato che prevenire è meglio che curare. La Mussolini, che è medico, dovrebbe saperlo». Certi malesseri si diffondono a macchia d´olio: «Sui minori nomadi alla fine la verità è venuta fuori, mi sembra - attacca ancora Borghezio - , ecco, questo dovrebbe insegnare che in realtà quelli buoni sono quelli cattivi. E´ per questo che su temi come immigrazione e controllo del territorio preferiamo essere cattivi».C´è, nei messaggi che arrivano dalla base leghista, un misto di irritazione e di ironia. La Mussolini? Secondo un ascoltatore delle frequenze padane è «una bandierina». «Prima andava da Vespa a dire peste e corna degli immigrati. Adesso vuole fare madre Teresa di Calcutta. Ma una che si chiama Mussolini può fare Madre Teresa di Calcutta?». Da Treviso il sindaco Gianpaolo Gobbo, segretario della Liga veneta, osserva il dibattito politico e bada all´utile: «Più si ammorbidiscono sugli immigrati e più voti ci regalano. Quando Fini disse di dare il voto agli stranieri nel nostro paese, perse un sacco di voti». Paolo Berizzi

venerdì 20 marzo 2009

LIBERO NEWS.IT - 20/03/09 - CRISI ECONOMICA: CAPARINI (LEGA) NEL 2009 CIGS PER 1126 IMPRESE LOMBARDE

"Sono 1.126 le imprese lombarde che dal 1 gennaio al 10 marzo 2009 hanno fatto richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) in deroga, per un totale di 8762 lavoratrici e lavoratori. Le risorse necessarie per soddisfare le tantissime domande saranno attinte dal fondo regionale lombardo del 2009, alimentato con l'utilizzo dei residui 2007/2008.'' Ad affermarlo sono Davide Caparini, Presidente della Commissione per le Questioni Regionali e capogruppo della Lega Nord in Commissione Lavoro a Montecitorio, Giacomo Stucchi, segretario di presidenza della Camera dei Deputati. Brescia e' in testa alla classifica con 452 imprese beneficiarie (con 3.225 lavoratori), seguita da Mantova 212 imprese (1.470 lavoratori), Lecco 165 imprese (909 lavoratori), Bergamo 123 imprese (1.512 lavoratori), Milano 96 imprese (883 lavoratori), Cremona 71 imprese (468 lavoratori), Varese 5 imprese (45 lavoratori) e Como 2 imprese (250 lavoratori).