martedì 28 luglio 2009

LIBERO - 28/07/09 - MEZZOGIORNO DI FUOCO. PER OGNI INCENDIO CINQUANTA FORESTALI

In Italia ci sono 68.000 guardie anti-rogo. Nella sola Sicilia ne hanno assunte 30mila, in Calabria 11mila. La Lega denuncia: se fossero quelli col contratto a termine ad appiccare le fiamme?Periodicamente, ogni anno, in coincidenza con il periodo estivo, il tema torna in auge. I roghi divampano e le fiamme bruciano, ora le coste, altre volte gli interni di una gran fetta del territorio nazionale. Guarda caso però, la sequenza interminabile di allarmi e corse all’acqua riguarda quasi esclusivamente le regioni del Sud. Sardegna, Sicilia e Calabria su tutte. AnsaVigili del fuoco al lavoro per spegnere un incendio. Si dirà, sono zone boschive per eccellenza, molto ventilate e quindi più facilmente “infiammabili”. Ed è una dato di fatto, molto parziale però. Perché i numeri dicono tanto altro. Dicono che in Italia sono impiegate circa 68 mila persone con compiti assimilabili a quelli delle guardie forestali. Di questi 60 mila lavorano nel Sud del Paese. Anzi in sole 5 regioni del Sud del Paese, le altre sono disperse nel resto della Penisola. Il primato (come si può vedere nella tabella in alto) spetta alla Sicilia con 30 mila addetti e passa. Poi c’è la Calabria, a quota 11 mila, la Basilicata, a 7 mila, la Sardegna, a quota 6500 e la Campania, una spanna sotto, ferma a 5 mila. Tutta colpa dello Stato, viene da pensare, che non interviene per risolvere la fuga al contrario dei forestali, sempre di più nel Mezzogiorno e ridotti a poche unità nel Nord del Paese. Ma, anche in questo caso, la verità coglie solo una parte marginale del problema. Le guardie forestali doc che operano in Italia sono, infatti, solo 8 mila. O meglio, le guardie forestali che dipendono dal ministero dell’Agricoltura come Corpo di Polizia ambientale (tutela dell’ambiente, sicurezza agroalimentare ecc.) sono pari a 8 mila unità. Tutte assunte con concorso e impiegate con un contratto a tempo indeterminato nelle 15 Regioni a Statuto ordinario. Il resto, i cosiddetti “operai forestali” (non sono un corpo di Polizia, ma si occupano di manutenzione dei boschi, regimentazione dell’acqua e avvistamenti antincendio) è a carico delle Regioni. E di questi, una gran fetta sono stagionali e contratti a termine. In altre parole: la sproporzione tra la due Italie dipende dalla singole amministrazioni locali e non certo da una cattiva gestione dello Stato. Un chiarimento, necessario, che però non risponde all’interrogativo di partenza. Perché l’Italia che brucia è sempre quella che va da Roma in giù, lì dove è impiegato il maggior numero di persone per prevenire e spegnare gli incendi? Servono altri numeri per provare a capire. In Sicilia ciascun forestale (inteso in senso ampio) svolge il suo lavoro su circa 12 ettari di territorio. Mentre in Emilia Romagna deve “badare” a 4.220 ettari. In Calabria, ogni addetto ha un raggio di competenza pari a 191 ettari, contro i 3.900 e passa del collega ligure. Eppure, dati 2008 alla mano, sui 5.868 incendi boschivi che hanno infiammato l’Italia la percentuale più alta spetta sempre alle solite note. La Campania è la regione più calda con 903 incendi. Seguono a ruota la Calabria (800), la Sardegna (723), la Sicilia (549) e la Puglia (536). In soldoni: in Sicilia sono impiegati 54 forestali per ogni incendio, in Calabria 13 e in Sardegna 8. Mentre se si sale sopra il Tevere, quasi sempre la proporzione non supera un addetto a rogo. E lo stesso discorso vale anche per la superficie distrutta. Secondo i dati pubblicati sul sito del Corpo Forestale dello Stato, infatti, il record va alla Puglia, con 4.089 ettari percorsi dal fuoco, poi ci sono Calabria (2.242), Campania (2.221), Sicilia (2.117) e Sardegna (1.766). Ancora loro, verrebbe da dire, ed è difficile trovare una spiegazione. A meno che non si voglia prendere per buona quella voce che circola da tempo tra gli addetti ai lavori e non solo. E che parla di fiamme e fuochi appiccati dolosamente. «C’è il rischio concreto - spiegano i deputati leghisti Fabio Rainieri e Giacomo Stucchi - che alcuni forestali che lavorano a termine appicchino gli incendi per farsi rinnovare il contratto».