venerdì 14 maggio 2010

AFFARITALIANI.IT - 14/05/10 - AFFARITALIANI.IT SU TELENOVA

La lista di Anemone apre l'ipotesi di uno scenario dove la corruzione non è più un episodio ma un sistema. E si parla di un secondo elenco ancora nascosto con altri nomi celebri. Quanto di questo mette in crisi la maggioranza? E intanto mentre 4 regioni italiane dovranno aumentare le tasse per i buchi nella sanità emergono i dati sul residuo fiscale che mostra come il nord paghi sempre e comunque le spese anche delle altre regioni. Questo e altro a Linea d'Ombra, condotto da Adriana Santacroce, stasera a partire dalle 21 su Telenova. Ospiti a Milano Vinicio Peluffo (Pd), Gabriele Albertini (PDL), Giacomo Stucchi (Lega Nord), Enrico Marcora (UDC), Antonio Panzeri (PD), Angelo Perrino (Direttore Affaritaliani.it) e a Torino Giuseppe Menardi (Pdl, finiano).

mercoledì 12 maggio 2010

IMPRESA MIA - 12/05/10 - MADE IN ITALY - CONTRAFFAZIONE: URSO, ECCO LE AZIONI A TUTELA

L'industria conciaria in Italia è garanzia di eccellenza qualitativa, impiega circa 20mila addetti e sviluppa annualmente milioni di euro di fatturato ma sta attraversando un periodo di profonda difficoltà a causa del fenomeno sempre più esteso dell'invasione di prodotti contraffatti, provenienti soprattutto dai Paesi asiatici, che, connotati da costi di produzione molto convenienti e realizzati con materiali scadenti o privi dei necessari requisiti di sicurezza, hanno dei prezzi di vendita decisamente più bassi di quelli italiani e spesso sono spacciati per Made in Italy con notevole danno non solo economico perché i prodotti acquisiscono una superiorità qualitativa se tutti i componenti con cui sono confezionati sono di origine italiana e tale requisito, unitamente al rispetto sia delle norme di sicurezza per i lavoratori e per i consumatori, sia dell'ambiente nel processo industriale, è sinonimo di garanzia di qualità. Il problema delle frodi è l'oggetto di un'interrogazione della deputata del PdL, Annagrazia Calabria. Un'altra interrogazione del deputato leghista, Giacomo Stucchi ha messo in luce che l'investimento delle imprese bergamasche in innovazione, attraverso la registrazione di invenzioni, marchi e brevetti ammonta a quasi 200 milioni di euro con un valore di oltre 1,5 miliardi di euro per la Lombardia e di oltre 7,5 miliardi di euro all'intero Paese. Ma si tratta di un patrimonio di investimenti a rischio di imitazioni illecite con un costo per le imprese italiane di quasi 50 miliardi di euro all'anno: in Lombardia in particolare le perdite economiche causate dalla contraffazione sono stimate in quasi 10 miliardi di euro, distribuiti per lo più tra le imprese milanesi (oltre 3 miliardi di euro), bresciane (oltre 1,5 miliardi di euro), bergamasche (quasi 900 milioni di euro) e varesotte (oltre 800 milioni). L'interrogazione di Stucchi ha sottolineato la necessità di adottare "misure più stringenti per la tutela dei prodotti nazionali" anche rendendo obbligatoria e non volontaria la "tracciabilità" dei prodotti. Il viceministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, ha così risposto alle due interrogazioni. L'azione del Ministero dello Sviluppo economico è improntata alla massima e costante vigilanza del mercato, al fine di monitorare costantemente il fenomeno della contraffazione, che interessa, in modo particolare, il settore conciario e della pelletteria. La legge sviluppo (23 luglio 2009, n. 99), ha introdotto importanti disposizioni volte a rendere più forte ed efficace l'azione di prevenzione e di contrasto alla contraffazione. In particolare, è stato previsto un inasprimento delle sanzioni penali in materia di contraffazione di prodotti industriali e l'introduzione del reato, procedibile a querela di parte, di usurpazione di titolo di proprietà. Inoltre, è stata rivista la sanzione amministrativa per chi acquista beni contraffatti, per renderla più efficace e favorirne l'applicazione generalizzata sul territorio, in un'ottica di contrasto alla domanda di tali prodotti. Sono stati, quindi, attribuiti maggiori poteri alle forze di polizia, per le casistiche di associazione a delinquere finalizzate a reati di contraffazione, e la possibilità di confiscare i beni provenienti dal compimento dei reati di contraffazione. Per quanto riguarda l'invasione di prodotti asiatici, è possibile far ricorso agli strumenti di difesa commerciale previsti dalla normativa comunitaria. Il Ministero dello Sviluppo economico si è in più occasioni attivato, e continuerà ad adoperarsi a livello di Commissione europea, per richiedere l'introduzione di misure antidumping o di salvaguardia, anche in relazione a importazioni dai Paesi asiatici e specificamente dalla Cina. Ciò ha reso possibile l'effettiva applicazione di misure a difesa dei nostri comparti produttivi. Il mezzo più efficace per combattere la pratica sleale della contraffazione, allo stato attuale, è il controllo alle frontiere da parte delle autorità competenti. Tuttavia, il provvedimento che più di tutti potrebbe garantire il consumatore sarebbe sicuramente l'adozione di una indicazione obbligatoria dell'origine (il cosiddetto "Made in"). Infatti, la presenza di tale marchio metterebbe immediatamente l'utente finale a conoscenza della reale provenienza di un determinato prodotto.L'adozione del decreto-legge 25 settembre 2009 n. 135 può rappresentare un importante passo in questa direzione, ma ancora più importante potrebbe essere l'introduzione di un Regolamento comunitario specifico. L'indicazione obbligatoria del marchio di origine per i prodotti importati da Paesi extraeuropei è uno dei temi cui il Ministero dello Sviluppo economico si è particolarmente dedicato negli ultimi anni, sia attraverso una azione di «lobbying» presso la Commissione europea che mediante contatti politici con i Paesi dell'Unione europea contrari. Infatti, l'adozione di un qualsiasi Regolamento da parte del Consiglio dell'Unione richiede una maggioranza di voti favorevoli che finora, nel caso dell'etichettatura obbligatoria, è sempre mancata. Ad ogni modo, le pressioni esercitate dall'Italia hanno indotto la Commissione europea a presentare, qualche settimana fa, alcune ipotesi che modificano la proposta di regolamento già presentata nel 2005. Tali ipotesi (cosiddetta option paper) restringerebbero il campo di applicazione del Regolamento ad alcuni settori e/o alcuni Paesi di origine, nel tentativo di raccogliere una più ampia base di consensi da parte degli Stati membri. Obiettivo del nostro Paese è quindi quello di riuscire a far sì che tale Regolamento possa essere adottato nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda, in particolare, i prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri, tali settori sono inseriti in un disegno di legge, già approvato (il 10 dicembre 2009) dalla Camera dei Deputati ed attualmente all'esame del Senato (A.S. 1930), che prevede l'istituzione di un sistema di etichettatura e di tracciabilità obbligatoria, nonché la definizione delle fasi di lavorazione, per l'apposizione dell'etichetta Made in Italy. Sempre sul problema della contraffazione, si ricorda che già con la legge finanziaria per il 2004 sono stati istituiti, presso le sedi estere dell'Istituto del commercio con l'estero, i desk di assistenza alle imprese, per la tutela della proprietà intellettuale (cosiddetta Intellectual property rights), con l'obiettivo di offrire alle imprese italiane all'estero un insieme di servizi di assistenza e consulenza in materia di proprietà intellettuale. Attualmente tali desk sono 11 e sono operativi presso quei Paesi nei quali più intensa è la diffusione del fenomeno della contraffazione, sia sotto il profilo della produzione di beni contraffatti, che di quello della loro distribuzione (Cina, India, Corea del Sud, Vietnam, Emirati Arabi, Turchia, Russia, USA e Brasile). Il Ministero dello Sviluppo economico si sta, poi, attivando, come più volte in passato, affinché la Commissione europea riesca a far inserire nell'accordo di partenariato e cooperazione attualmente in negoziazione con il Governo cinese specifiche disposizioni che tutelino adeguatamente i diritti di proprietà intellettuale. Operativamente, poi, il Ministero dello Sviluppo economico coordina una serie di tavoli di lavoro, che coinvolgono sia le istituzioni, sia le associazioni imprenditoriali e dei consumatori maggiormente rappresentative, in un'ottica di piena e fattiva collaborazione tra pubblico e privato. Infine è stato, da poco, definito un protocollo di intesa con l'Università degli studi di Roma La Sapienza ed è di prossima sottoscrizione un ulteriore accordo con l'Istituto poligrafico e zecca dello Stato, al fine di verificare l'attuale situazione in tema di tracciabilità e rintracciabilità dell'origine dei prodotti e realizzare un progetto pilota volto a offrire alle imprese un nuovo strumento di tutela della proprietà industriale e di rafforzamento competitivo. Il prossimo avvio del Consiglio nazionale anticontraffazione, istituito con la legge n. 99 del 2009 (cosiddetta legge sviluppo), consentirà peraltro di condurre ad unità l'elaborazione di indirizzi e strategie in materia di lotta alla contraffazione, con una azione tesa a ricercare le necessarie sinergie anche con le politiche e le azioni in materia di sicurezza dei prodotti e tutela del Made in Italy.