venerdì 29 marzo 2013

PANORAMA.IT - 29/03/13 - GOVERNO: LA VIA D'USCITA? IL NAPOLITANO BIS?

Ed ora? "Napolitano bis", dicono, sotto anonimato parlamentari del Pdl.

"E' l'ultima carta da giocare in una situazione che non s'era mai vista, Bersani si è messo in un vicolo cieco. Noi volevamo un nuovo capo dello Stato di garanzia, una personalità per la prima volta dopo tanti anni non più di sinistra (il nome vero era Gianni Letta e non Marcello Pera ndr,) non hanno accettato le nostre proposte, si vogliono prendere quelli del Pd tutte le cariche ed escludere quasi la metà del paese. Quindi, per noi l'unica diventa che Napolitano resti. Per noi sarebbe la figura di maggiore garanzia. Vogliamo vedere come faranno quelli del Pd a non votarlo. Ovviamente, sempre che il Presidente accetti". In cambio fareste nascere il governo Bersani? "Non ci sarebbe altra soluzione, purchè ci sarebbero personalità della nostra area..". Nei tanti paradossi di questa crisi politica non solo da domani mattina alle 11, con Pdl e Lega insieme all'apertura delle consultazioni, entrerà in campo un Capo dello Stato di fatto esploratore (secondo una prassi istituzionale le esplorazioni vengono affidate alla secomnda carica dello Stato, ovvero il presidente del Senato), ci sarà un premier preincaricato (Pier Luigi Bersani) al momento congelato, ma anche probabilmente il ritorno da parte del Pdl alla richiesta a Napilitano di un secondo mandato. Ipotesi che però ha sempre visto chiaramente e nettamente contrario il Presidente della Repubblica. Ma ora dopo quello che è accaduto? Dopo l'oggettivo fallimento del tour (il primo?) di consultazioni di Bersani, la trattativa si è incagliata sull'ostinazione di Bersani a chiudere tutte le porte al centrodestra, come per una conventio ad excludendum che una volta veniva attuata al suo di partito, il Pci, a comportarsi nei fatti come se avesse vinto anche al Senato. A tentare, secondo i maligni anche approcci institenti con la Lega Nord. Ma Giacomo Stucchi, senatore e uomo molto vicino a Roberto Maroni a Panorama.it dice secco: "Saliremo al Colle con il Pdl e Maroni verrà. Questo taglia la testa al toro a tutte le dicerie non infondate". Chi conosce bene Giorgio Napolitano già ipotizza che il presidente lavorerà senza sosta anche sabato, domenica (Pasqua) e lunedì dell'Angelo. Se non riuscirà a superare "quelle preclusioni e condizioni inaccettabili", additate da Bersani come causa del fallimento delle sue consultazioni, è chiaro che si farà strada un governo del presidente. Il nome più quotato fino a ieri sera era quello del direttore centrale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni. Seguono quelli di Annamaria Cancellieri, ma anche del ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, uomo di sinistra, ma non antiberlusconiano a prescindere. Ma un governo del presidente "qui chi lo vota?", dice un autorevole esponente del Pd, sotto anonimato, "e noi alla Camera siamo con la coalizione 340...".Al governo del presidente c'è qualche apertura dei grillini. Sulle loro mosse intanto grava l'interrogativo se lo stesso Beppe Grillo parteciperà alle consultazioni al Quirinale. Grillo, comunque, già oggi pomeriggio sarebbe partito per Roma. Intanto, Bersani, il premier preincaricato congelato, aspetterà le mosse del suo "Tutor". E con comprensibile ansia, in un partito già pronto a cocefiggerlo e a spaccarsi ancora di più in cento fazioni. A meno che lui per sdalvarsi non preferisca il voto e appena possibile.Forse solo in questo le due "B" (Bersani e Berlusconi) potrebbero convergere.

martedì 26 marzo 2013

IL VELINO - 26/03/13 - GOVERNO, STUCCHI (LEGA NORD): ACCORDO CON IL PD? FANTAPOLITICA

Un accordo Pd-Lega? "È fantapolitica". Così Giacomo Stucchi della Lega Nord ospite a Omnibus su La7, aggiungendo che "pensare di spezzare l'accordo politico tra il Pdl e la Lega oggi è un'assurdità, non è concretizzabile". E ribadisce: "Per dare un governo a questo paese l'unica possibilità da parte di Bersani è quello di essere realista e capire che si deve fare una grande coalizione che abbia una larga base parlamentare ed elettorale per affrontare i problemi economici che ci sono ma anche le riforme istituzionali", augurandosi che così nasca "un governo che abbia una prospettiva, che non duri 6 mesi o un anno per fare la legge elettorale e poche altre cose, ma che rinnovi e innovi".

domenica 24 marzo 2013

IL GIORNALE.IT - 24/03/13 - L'OFFERTA DEL CARROCCIO: SI' ALLA GRANDE COALIZIONE MA SOLTANTO SE C'E' IL PDL

Il senatore Stucchi, vice di Maroni: "Abbattiamo il muro di Bettola, lavoriamo per le riforme. Il Colle non può andare al centrosinistra"
E se lungo questa strada restassero indietro i vendoliani e magari anche qualche esponente del Pd perché infastiditi dalla vicinanza con il centrodestra al Carroccio farebbe soltanto piacere. Per il sì a Bersani resta imprescindibile il patto stretto con Silvio Berlusconi. Parola del senatore Giacomo Stucchi, vicesegretario della Lega Nord, numero due del Carroccio, l'uomo che in questo momento è il più vicino al governatore della Lombardia Roberto Maroni. «Non è che possiamo ancora stare attaccati al muro di Berlino che è caduto da un bel pezzo - dice Stucchi- Abbattiamo pure il muro di Bettola (il paese di Bersani, ndr) e portiamo avanti insieme le riforme di cui ha bisogno il paese». Ma il sì del Carroccio è condizionato: niente fiducia senza Berlusconi. «Possiamo votare la fiducia a Bersani se il Pd si apre ad un governo di grande coalizione con il Pdl e anche con gli uomini di Mario Monti - puntualizza Stucchi - Senza Pdl nessuna fiducia è possibile e Bersani vada a cercarsi i voti in Senato se è capace di trovarli». Per la Lega gli otto punti del programma di Bersani per il rilancio dell'economia e lo sviluppo sono sovrapponibili a quelli avanzati dal centrodestra e dunque non esisterebbe un problema di accordo nella sostanza dei provvedimenti da varare. Esiste però un ostacolo politico enorme per Bersani che ha sempre escluso la possibilità di una qualsiasi forma di collaborazione con Berlusconi. Anche se dai numeri non si sfugge e non si vedono altre strade praticabili dopo il no secco del Movimento 5 Stelle. Bersani però punterebbe alla possibile defezione di qualche senatore grillino e a una apertura dei senatori della Lega. Ma Stucchi non sembra ritenere possibile che Maroni possa scavalcare l'alleanza con Berlusconi per il Pd. «Non esiste. Ci siamo alleati con il Pdl per le Politiche e per le Regionali - insiste il vicesegretario - Occorre un alleato solido per affrontare e portare a termine le riforme necessarie al paese. La Lombardia ha bisogno di un interlocutore forte e non può che trovarlo in un governo di grande coalizione». Sulla presidenza della Repubblica non ci sono preclusioni. «Napolitano ha già detto no ad una eventuale riconferma - osserva Stucchi - è ovvio però che il capo dello Stato non potrà essere per la quarta volta un presidente espresso dal centrosinistra. Bersani non può pretendere di accaparrarsi tutte le figure istituzionali quando oltretutto la differenza tra la prima e la seconda forza del Paese è di 150mila voti soltanto». Ma un governo di grande coalizione quali possibilità di sopravvivenza avrebbe? La prospettiva temporale comunque per la Lega deve essere quella di una legislatura piena, necessaria per il varo delle riforme costituzionali. In questo quadro che ruolo può giocare il Movimento 5 Stelle con il suo 25 per cento? Per Stucchi è evidente che a Grillo interessa solo tornare al più presto al voto nella convinzione di riuscire questa volta ad acchiappare la maggioranza. Dunque i grillini si limiteranno ad osteggiare qualsiasi proposta. E che nessuno osi paragonare i grillini alla Lega del '94. «Allora con la Lega arrivarono in Parlamento amministratori esperti che lavoravano da anni sul territorio - taglia corto Stucchi - questi non sanno niente».