giovedì 25 febbraio 2016

TGCOM - 25/02/16 - Regeni, Copasir: "Dall'Egitto tesi fantasiose che fanno arrabbiare"

Stucchi: "E' necessario che l'Italia ottenga tutte le prove audio e video". Sul caso Giulio Regeni "dall'Egitto arrivano ricostruzioni fantasiose che fanno arrabbiare, maldestri e inaccettabili tentativi di dare verità di comodo". Lo ha detto il presidente del Copasir Giacomo Stucchi al termine dell'audizione del sottosegretario con delega all'Intelligence Marco Minniti. "E' necessario - ha sottolineato - che l'Italia ottenga tutte le prove audio e video, nonché notizie sugli ultimi contatti e movimenti di Regeni".Quanto all'ipotesi che il lavoro del giovane sia stato utilizzato da servizi di altri Paesi "è un'offesa alla sua memoria, lo escludiamo, non c'è motivo di dirlo. Se le autorità egiziane hanno pensato di vedere qualcosa del genere nel suo lavoro si sbagliano di grosso. Quello che produceva lui era una documentazione visibile, aperta".

martedì 9 febbraio 2016

AVVENIRE - 09/02/16 - STUCCHI (COPASIR) "PRIMA LA VERITA' DEI LEGAMI DI COLLABORAZIONE"

Amicus Plato, sed magis amica veritas. Ossia, la "partnership" fra Egitto e Italia "non può prescindere dal rispetto della vita umana" e dalla verità sul caso Regeni, sul quale deve essere "fatta piena luce", afferma il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza, Giacomo Stucchi (Lega Nord). Oggi il Copasir ascolterà in audizione il direttore del Dis, Giampiero Massolo, e non escluso che il capo degli 007 tracci un primo quadro della situazione in Egitto: "Bisogna fare piena luce - ribadisce Stucchi - e abbiamo piena fiducia nei nostri funzionari investigstivi del Ros e della polozia andati in Egitto per partecipare alle indagini condotte dalle autorità locali. Bisogna certo valutare il contesto nel quale i nostri uomini si trovano a operare ed è per questo che a loro va tutto il nostro sostegno. Il Copasir si occuperà del caso? Se saranno necessarie iniziative del Copasir, anche rispetto alle audizioni già previste nelle prossime ore, lo verificheremo in seno al Comitato. L'Egitto è un partner importante dell'Italia e dell'Occidente, nei rapporti commerciali e nella lotta al terrorismo. C'è il rischio che le conseguenze di questa vicenda intacchino quei rapporti? “Che l’Egitto sia un nostro alleato strategico, sotto molteplici aspetti, è fuori discussione. Ma la partnership non può prescindere da ciò che per noi deve contare al di sopra di tutto; e cioè il rispetto della vita umana, in primis, ma anche la sicurezza dei nostri cittadini che si trovano fuori dai confini....Nel contesto egiziano attuale, in cui si denunciano casi di sparizione e arresti arbitrari, c'e chi ipotizza che la morte di Regeni possa essere dovuta all'azione brutale di qualche apparato deviato. Cosa ne pensa?  Se c'è una cosa della quale non abbiamo bisogno in questo momento è quella di aggiungere supposizioni o valutazioni che non siano corroborate da notizie certe".  In ogni caso, le autorità di sicurezza egiziane respingono fermamente le "allusioni su possibili responsabilità e omissioni...Già. E assicurano che la polizia non è coinvolta nella morte di Giuliano Regeni. Ma, considerate le poche luci e le molte ombre nelle quali sembra essere avvolta la vicenda, tali affermazioni non costituiscono un grande contributo nella ricerca della verità. Al team di investigatori italiani sarà davvero consentito di collaborare? Lo scopriremo molto presto. Come ho detto, abbiamo piena fiducia nei nostri investigatori...