sabato 7 giugno 2014

LA PADANIA - 7/06/14 - "Gente nuova e preparata. Gli alleati GUARDINO a quel che ha fatto la Lega"


Giacomo Stucchi spiega le condizioni del Carroccio per una nuova coalizione e rivela i lavori in corso nel Palazzo: " Alfano lascerà la segreteria del Ncd per raccogliere i parlamentari di Sc. E gli ex grillini andranno a fare da ruota di scorta a Renzi"
di Alessandro Montanari

Giacomo Stucchi, cominciamo parlando di casa sua. Silvio Berlusconi ha detto che il centrodestra deve ripartire dal “modello Bergamo”. Politicamente questo che cosa vuol dire?«Vuol dire ripartire da persone che si sono dimostrate valide e da programmi condivisi dai partiti e dagli elettori. Questo rende molto più facile, poi, definire una squadra che sappia lavorare insieme per la città».

Nelle parole di Berlusconi era sottinteso un salto di qualità dell’alleanza, dal livello locale di Bergamo a quello nazionale. A livello nazionale però c’è parecchio da ricostruire...
«Sì, è vero, c’è molto da ricostruire. Penso innanzitutto agli attori principali perché non si può affidare la ricostruzione a chi è responsabile di situazioni disastrose. E’ bene che tutti si convincano che è necessario fare come abbiamo fatto noi della Lega, cioé dare spazio a facce nuove e a gente preparata...»

Pensa a qualcuno in particolare?
«Per quanto riguarda Forza Italia penso, ad esempio, al sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. Può essere un buon “giocatore” al fianco del nostro “centravanti” Matteo Salvini».

Dunque la prima condizione per rifare il centrodestra è il ricambio generazionale...
«No, la correggo. Per me non è un problema di ricambio generazionale, l’anagrafe non è fondamentale. E’ un problema di persone, di voglia di fare e di capacità di fare politica. Se chi ha già dato tanto oggi non ha più le energie necessarie, allora è giusto che venga sostituito da qualcun altro. Giovane o meno giovane non importa. Quel che importa è che abbia entusiasmo».

...per caso alludeva a Berlusconi?
«Berlusconi ha rappresentato un passaggio importante della storia politica italiana, ma se devo guardare al futuro non posso certamente pensare a lui».

Al di là delle persone, però, contano i programmi. Quali sono i paletti della Lega?
«Sicurezza, difesa dell’occupazione, stop all’immigrazione clandestina e questione europea».

Su questi temi un riavvicinamento con Forza Italia sembra possibile. Molto meno invece con Angelino Alfano.
«Alfano ha dimostrato varie volte di muoversi secondo l’opportunità del momento. Vedremo cosa farà. Chi gli sta vicino, però, giudica finita la sua esperienza come segretario del Nuovocentrodestra e dice che probabilmente darà vita ad un nuovo contenitore insieme a Pierferdinando Casini per raccattare i deputati e senatori in libera uscita di Scelta Civica».

Per restare a sinistra oppure per confluire nella nuova alleanza di centrodestra?
«Per restare a sinistra».

A proposito di movimenti di Palazzo. Renzi, che è uscito molto forte dal voto ma che non ha la stessa forza in Parlamento, sembra voler aprire una breccia nel gruppo dei grillini. Secondo lei ce la farà a puntellare la maggioranza con qualche fuoriuscito CinqueStelle?
«Lo scenario sta in piedi ma prima mi permetta di fare una considerazione che spesso è trascurata...»

Prego.
«La maggioranza di cui dispone oggi Renzi al Senato è di un senatore in più rispetto alla maggioranza di Berlusconi del 2008. Quindi non si tratta certo di una maggioranza esigua. Garantire la maggioranza dall’assenza dei senatori in Aula è un altro discorso e quello che dice lei dei grillini è vero. Da quello che sappiamo noi, infatti, la settimana prossima nascerà un gruppo di ex grillini formato da 12-14 senatori che si metterà a disposizione della maggioranza come ruota di scorta. Ma che potrà anche sostituire il Nuovocentrodestra...».

Uno scenario politico interessante. La notizia di giornata, però, è di cronaca e riguarda Vodafone. La compagnia telefonica ha detto che i governi di alcuni paesi accedono ai dati dei loro clienti. Da presidente del Copasir cosa ci può dire a riguardo?
«Che questo in Italia non accade. Come Copasir, comunque, presto effettueremo una visita al Vodafone Village di Milano per verificare tutte le procedure che la compagnia usa per proteggere i dati e impedire qualunque tipo di accesso illegale».
Alessandro Montanari

07 Giugno 2014