martedì 20 gennaio 2009

LA REPUBBLICA -20/01/09- SOCIAL CARD, LA LEGA INSORGE "E' UNO SCHIAFFO AL NORD"

di Paolo Berizzi

Milano- Parlano di ”schiaffo morale”, di presa in giro, di assistenzialismo ”duro a morire”. Ce l'hanno con “Roma centralista”. E, però, fanno anche autocritica. “Avremmo dovuto soppesare meglio l'impatto federalista del provvedimento, prima di votarlo”,, dice Mario Borghezio, che carica i cannoni: “E’ come quando un noto falsario ti propone una banconota. La devi controllare cento volte, e invece noi l’abbiamo controllata una sola volta, e abbiamo sbagliato”. Sono furiosi, i leghisti, per le Social card 'dirottate' al Sud. E nella protesta trovano la sponda del Pd. “E’ un’ingiustizia profonda che colpisce la gente del Nord –continua l’europarlamentare del Carroccio- In effetti dai dati della distribuzione delle tessere vengono fuori due Italie. Una, il sud, che chiede regali in cambio di voti, e l’altra che si rimbocca le maniche e però, alla fine, rimane a secco di aiuti”. Il quadro della ripartizione geografica emerge dai dati Inps: solo il 16,8% delle tessere per fare la spesa sono andate alle Regioni settentrionali. Nonostante in 'Padania', fonte Istat, abitino il 37% delle famiglie considerate disagiate. Uno squilibrio giudicato “inaccettabile” dai leghisti, che ora devono fare i conti con le crescenti proteste della base. ”Quando abbiamo votato il provvedimento –ragiona il parlamentare Giacomo Stucchi– pensavamo a una spalmatura più omogenea. E invece adesso ci troviamo di fronte a una beffa”. La distribuzione delle tesserine azzurre si rivelata, dice, “un metodo nuovo per tenere in piedi al vecchia politica centralista e assistenzialista”. Ormai è tardi, indietro non si torna. In casa Lega, però, l’insoddisfazione monta. Matteo Salvini, parlamentare milanese, ricorda le 'bastonate' assestate ”dal governo centralista”: la vicenda Alitalia, il patto di stabilità per Roma capitale. E ora le Social card. “Il Nord si incazza e fa bene. Se nelle nostre regioni è arrivata una manciata di carte vuol dire che Roma ce ne ha rifilata un’altra delle sue”. Vista dal lato b, la morale di questa storia –secondo Salvini- è che “è l’ennesima riprova di quanto il federalismo sia un bene necessario e urgente”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Treviso, Gianpaolo Gobbo: “L’assistenzialismo è sempre andato e continua ad andare al Sud. Da questa situazione si può uscire solo con il federalismo. Altrimenti ci saranno grandi momenti di tensione”. Nelle città del Nord il popolo della “terza o della seconda settimana” ha rovesciato sui rappresentanti locali tutto il proprio disappunto per il provvedimento ”sbilanciato” del governo. Nel Carroccio e anche nel Pd: “Quindi non è una questione Nord contro Sud –dice il parlamentare Pd Antonio Misani- Qui è una questione di gente presa per i fondelli in un momento di grande difficoltà”. “La dignità delle persone non ha prezzo – tuona Daniele Marantelli, Pd- la tessera si usava una volta in Russia e adesso a Cuba”. Parla di “iniquità della politica 'compassionevole' e non mirata a interventi strutturali” il ministro ombra delle Infrastrutture Andrea Martella. E Silvana Mura, dell’Idv: “E’ inaccettabile che il governo faccia distinzione nell’aiutare chi è in difficoltà”. Una frecciata alla Lega, infine, da Savino Pezzotta (Udc): “Si accorgono, sempre il giorno dopo, dei pasticci che combina l’esecutivo”.

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