lunedì 6 dicembre 2010

QUOTIDIANO.NET - 06/12/10 - "MAROCCHINI FUORI DA BERGAMO" NEL PAESE SCOPPIA LA RIVOLTA

La rabbia nei cartelli. Ma il sindaco leghista: non saremo omertosi
Brembate Sopra (Bergamo), 6 dicembre 2010 — A dieci giorni dalla scomparsa di Yara Gambirasio, il fermo del magrebino accusato di omicidio ha colpito gli abitanti di Brembate Sopra come un pugno da ko. Non erano queste le notizie che la gente si augurava di sentire e alla speranza di rivedere presto la ragazzina scomparsa si è sostituita la rabbia. Così, a trovare spazio è stato soprattutto il risentimento, la voglia di avere un obiettivo contro il quale accanirsi. E sono emersi i primi segnali di intolleranza contro gli immigrati extracomunitari. L’eurodeputato leghista Mario Borghezio propone di prendere le impronte e un’aggravante per i reati commessi da clandestini.Un automobilista ha fermato il suo suv davanti alla casa della famiglia Gambirasio, in via Rampinelli, ha aperto la portiera e ha esposto un cartello con la scritta "Occhio per occhio, dente per dente". Poi, quasi per il timore di non essere stato ben compreso, ha aggiunto a voce: "Non se ne può più di questi immigrati, devono tornarsene tutti a casa loro". Un concetto ripreso da un altro cartello, appeso a un cancello a un centinaio di metri da casa Gambirasio e recante la scritta: "Marocchini fuori da Bergamo". La casa di Yara, dove i familiari della ragazza sono rimasti chiusi tutta la mattinata, ha catalizzato le reazioni scomposte e la rabbia razzista emersa dopo la notizia del fermo. Un altro uomo, infatti, ha raggiunto la zona a piedi ed è passato più volte urlando "Albanesi e marocchini fuori dalla Padania". E nel pomeriggio un ciclista ha sventolato uno striscione che ripeteva "Marocchini fuori da Bergamo". A fermarlo ci ha pensato il vicesindaco, che lo ha convinto a tornarsene a casa. Nel corso della giornata, però, a questi episodi ne sono seguiti altri. Sono comparse scritte volgari contro gli extracomunitari stampate su fogli di carta e qualcuno ha utilizzato un lenzuolo bianco per esporre il solito messaggio: "Immigrati fuori da Bergamo". Alla piazza reale ha fatto eco quella virtuale: la rabbia è montata su Facebook e tra le migliaia di messaggi di solidarietà verso la famiglia di Yara sono comparsi inviti alla legge del taglione e le scontate accuse contro gli immigrati che "rubano il lavoro e stuprano le nostre donne".Il sindaco di Brembate Sopra, Diego Locatelli, a capo di una giunta leghista, ha cercato di arginare l’ondata di rabbia: "Non è questa la reazione che mi aspetto dai miei cittadini — ha detto — e sono sicuro che non sarà così. Non saremo omertosi. La comunità saprà reagire con calma e razionalità e non ci sarà nessuna caccia all’uomo". "Gli squilibrati ci sono ovunque", ha aggiunto Giacomo Stucchi, deputato del Carroccio. L’europarlamentare leghista Mario Borghezio torna a proporre di "raccogliere le impronte digitali di tutti" perché quanto accaduto in questi giorni dimostra la "necessità di introdurre un’aggravante per i reati commessi dai clandestini". di Marco Rota

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