venerdì 12 settembre 2008

VITA NON PROFIT MAGAZINE - 6- 12/09/08 - "UN PO' STALINISTI, MA PER IL BENE COMUNE"

Sezioni e partecipazione: somiglia a quella del Pci, la ricetta leghista del buon governo.

Giacomo Stucchi, deputato Lega stalinista?
Non si scandalizza, l'onorevole Giacomo Stucchi: «Se questo riferimento si motiva con l'organizzazione e il radicamento sul territorio, sicuramente la Lega e il Pci possono essere considerati vicini».
Vita: Quali i punti di maggior somiglianza?
Giacomo Stucchi: Tantissime sezioni, tanti gruppi consigliari. E poi il rispetto del denaro pubblico. Prima che un amministratore locale decida un investimento, qualsiasi sia la cifra impegnata, spesso se ne discute a livello di sezione. Ed è giusto perché i soldi dei Comuni sono quelli dei cittadini. La condivisione è importante. Se lei va sul mio sito, www.giacomostucchi.net, troverà le feste popolari di quest'estate.
Vita: Quelle cui ha partecipato?
Stucchi: Sono occasioni informali, per stare insieme, ma offrono la possibilità di conoscere le problematiche del territorio e di avere un contatto meno burocratico e istituzionale.
Vita: Alternate i sussurri e le grida?
Stucchi: In certe situazioni le affermazioni sopra le righe servono. A livello locale, specie dove la Lega è al governo da tanti anni, prevale il pragmatismo della nostra gente. I nostri amministratori non vengono dalle scuole di partito. Spesso hanno deciso di impegnarsi in politica perché erano stanchi di vedere amministratori più attenti ad altri bisogni che a quelli locali.
Vita: Così è cresciuta una classe dirigente dal basso...
Stucchi: Abbiamo fatto eleggere persone che non avevano mai partecipato a un consiglio comunale. Hanno avuto bisogno di un po' di supporto da parte di chi magari aveva un po' più di esperienza. Ma nel giro di pochi mesi sono riusciti a governare, ottenendo anche dei risultati.
Vita: Qualcuno dice che nazionale e locale non sono coerenti.
Stucchi: Le problematiche a livello locale vanno risolte tenendo conto della sensibilità diffusa all'interno di ogni singola comunità. Sicuramente l'interesse è mirare al miglior risultato possibile. I nostri sindaci difficilmente accettano una soluzione proposta dall'alto, specie se ne hanno una migliore. Guardano all'interesse della gente che li ha votati. Diverso è il loro atteggiamento sulle grandi scelte di politica nazionale.

giovedì 11 settembre 2008

LIBERO - 11/09/08 - "IL BABY RAPINATORE ROM FERMATO 47 VOLTE CON 47 NOMI DIVERSI"

di Cristiana Lodi

L’ultimo colpo: derubata una donna davanti al Bancomat. La Lega: la prova che i nomadi vanno identificati e censiti.Ha dodici anni e per legge non è imputabile. Dice di chiamarsi Bovi, il piccolo romeno. Ma ogni volta in cui carabinieri o polizia lo hanno bloccato per una rapina o un borseggio messi a segno in mezza Italia, lui ha dato un nome diverso. È successo 47 volte e la più recente (ma chissà se sarà l’ultima) porta la data di ieri 9 settembre, ore 13 in punto. Luogo: Stazione Centrale di Milano.Appostato col motorino a due metri da un Bancomat ha strappato via l’incasso, fresco di prelievo, dalle mani di una signorina esile che ha gridato più forte di un megafono. È una bulgara di 24 anni, e in quel momento aveva ritirato il suo stipendio di badante, per mandarlo al paese d’origine. Ottocento euro. La donna ha urlato «al ladro!» e una pattuglia partita di colpo ha bloccato il ladro-bambino. «Avevo fame», ha detto in caserma al maresciallo. Una formula ormai collaudata dal nomade, che in questi giorni usa come base il campo di via Tertulliano. Ai militari è bastato consultare l’archivio per scoprire che G.S. (queste le iniziali del suo nome e cognome veri) era stato fermato altre 46 volte, in diverse città italiane. La sua escalation criminale è degna di un delinquente (potenziale) calibro novanta. Aveva dieci anni quando a Roma ha rapinato una turista la prima volta. Da allora ha messo a segno un colpo al mese. E ogni volta in cui veniva pizzicato dalle forze dell’ordine, si aprivano le porte di una comunità. «Tanto da qui scappo», così Bovi avvertiva il direttore appena metteva piede in istituto.Nessuno è mai riuscito a tenerlo più di una settimana. Era il 15 maggio quando hanno provato a rinchiuderlo a Milano, e al settimo giorno il romeno se n’è andato. Alla faccia del magistrato eanchedei vari Tribunali deiminorenni. «Ma perché nessuno si èmai preoccupato di individuare i genitori di questo criminale, magari allo scopo di valutare se in loro vi era la sembianza di qualcosa che si chiama “patria potestà”?», si chiede Carolina Lussana (Lega Nord ). La deputata torna a ribadire la necessità di censire i nomadi presenti nel nostro Paese. E anche di prenderne le impronte ai minori allo scopo di identificarli. Il tema tanto contestato dall’opposizione di governo, che ha accusato il Carroccio di razzismo e discriminazione per le misure indicate dall’Italia per far fronte all’emergenza degli zingari illegali e clandestini, ai primi di settembre ha incassato l’appoggio dell’Europa. Il portavoce del commissario alla sicurezza Jacques Barroso, si è infatti espresso in modo favorevole al progetto «di censimento e prelievo delle impronte dei nomadi» che vivono da noi, ritenendolo «non discriminatorio».«Il piccolo ladro che, impunito, ha colpito 47 volte e sempre con un nome diverso è la prova di quanto sia necessario dare una identità a chi risiede in casa nostra. È il solo modo per garantire la sicurezza dei cittadini», sottolinea il deputato leghista Giacomo Stucchi. La collega Lussana si spinge oltre e aggiunge: «Sarebbe anche opportuno abbassare la soglia di imputabilità per iminorenni. Quattordici anni oggi, sono più che sufficienti perché un soggetto possa rispondere dei reati commessi». Il nomade romenobloccato ieri è stato portato in una comunità di Genova, ma ci sono tutti i motivi per sospettare che qui non resterà a lungo.

mercoledì 10 settembre 2008

CORRIERE DELLA SERA - 10/09/08 - "AL SEGRETARIO COMUNALE 247MILA EURO L’ANNO". INDAGA LA CORTE DEI CONTI

di Claudio del Frate

Milano – Possibile che la busta paga del segretario comunale di un paese di 12mila abitanti sia superiore a quelle di Napolitano e di Berlusconi? Sulle prebende di Giovanni Barbieri Frandanisa – 247mila euro l’anno -, dirigente del municipio di Stezzano (Bergamo) anche la Corte dei conti vuole vederci chiaro. Un fax con una richiesta di informazioni è infatti giunto ieri negli uffici del comune lombardo, dopo che il caso era stato sollevato da un’interrogazione del deputato leghista Giacomo Stucchi. La magistratura contabile non ha per il momento sollevato alcuna contestazione formale. Il sindaco di Stezzano, Stefano Oberti, alla guida di una lista civica di centrosinistra, ha confermato ieri in serata la notizia, ma sul contenuto della richiesta resta in equilibrio tra diplomazia e riservatezza: “Il messaggio ci è giunto poche ore fa, è molto articolato. I nostri uffici sono già al lavoro per fornire tutte le risposte necessarie e fare dunque chiarezza sull’intera vicenda”. Oberti aveva giustificato il maxi stipendio di Giovanni Barbieri sottolineandone le capacità professionali e sostenendo che il segretario percepiva la stessa cifra quando lavorava per il comune di Albino, sempre nella Bergamasca, ma a guida leghista. Ieri da Albino è arrivata una smentita: stando al loro bilancio lo stipendio del dirigente superava di pochi spiccioli i 137mila euro. Più o meno la cifra dichiarata da molti altri comuni lombardi delle dimensioni di Stezzano. Nella sua interrogazione il deputato Stucchi a mò di paragone ricordava che le indennità spettanti al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio sono di poco superiori ai 200 mila euro: “Quella pagata a Stezzano è una cifra inammissibile in un momento in cui vengono chiesti tagli alla spesa pubblica, per giunta in una amministrazione che ha un bilancio complessivo di 8 milioni di euro l’anno”. Travolto da un insolito destino, Giovanni Barbieri Frandanisa respinge l’accusa di essere un “Paperone” del pubblico impiego: “Dalla cifra diffusa in questi giorni va tolto almeno un 40% di tasse. Lavoro 12 ore al giorno, ho un sacco di ferie arretrate e con i titoli di studio che ho potrei fare il segretario persino del comune di Roma” racconta dal suo piccolo ufficio in cui campeggia una grande foto di papa Benedetto XVI. Messinese, 43 anni, Barbieri Frandanisa lavora in Lombardia dal 93, sempre come segretario comunale “e spesso per sindaci della Lega, che proprio in queste ore mi stanno inviando sms di solidarietà”. Su come sia maturata la cifra di 247mila euro va detto che la legge lascia molto margine di manovra; il dirigente di Stezzano riveste un doppio incarico, segretario comunale e direttore generale del municipio. Il primo è retribuito in base a una tabella ministeriale (che per una cittadina di 12 mila abitanti si aggira attorno ai 120mila euro), per il secondo vale invece una trattativa ad personam tra sindaco e dirigente.

lunedì 8 settembre 2008

TGCOM - 8/09/08 - BERGAMO, PAGA RECORD AL COMUNE

Il segretario incassa più di Napolitano. Uno stipendio record fa parlare di sè e dalla provincia di Bergamo arriva sui banchi del Parlamento. E' la paga mensile di Giovanni Barberi, segretario comunale e direttore generale del Comune di Stezzano che ogni anno incassa 247 mila euro, più del Presidente della Repubblica. L'enorme cifra ha sollevato molte polemiche, raccolte e portate in Parlamento con un'interrogazione dal deputato leghista Giacomo Stucchi. Il caso di Barberi è stato sollevato dal deputato leghista Giacomo Stucchi con un'interrogazione scritta presentata nell'ambito della discussione sulla politica di contenimento della spesa pubblica e sul sistema di controllo. L'amministrazione di Stezzano giustifica i guadagni record del proprio dipendente con la recente assunzione a tempo pieno di Barberi, che prima era un lavoratore part-time. Più duro il sindaco Stefano Oberti, che respinge al mittente le critiche della Lega e passa al contrattacco, ricordando che in precedenza Barberi ha lavorato per il Comune di Albino alla stessa cifra e l'amministrazione era leghista.Stucchi replica a Bergamonews: "Ad Albino Barberi percepiva uno stipendio di 150.104 mila euro, circa 112 mila euro in meno rispetto a quello che oggi grava sui contribuenti di Stezzano".

IL GIORNO - 08/09/08 - "SCANDALO, IL SEGRETARIO COMUNALE GUADAGNA TROPPO"

di R.S.

EH NO, E’ TROPPO. Quando l’onorevole leghista Giacomo Stucchi, che tra le altre cose è anche segretario di presidenza della Camera, ha visto la cifra che percepisce Giovanni Barberi Frandanisa, per ricoprire l’incarico di segretario di comunale nonché direttore generale di Stezzano, paese alle porte di Bergamo, vale a dire 247.031,92 euro lordi, ha strabuzzato gli occhi e ha sbottato: “Questa retribuzione è addirittura superiore a quella di Silvio Berlusconi che indennità parlamentari e di funzione e di stipendio da premier prende 212 mila euro lordi annui, risulta incompatibile con la politica di contenimento della spesa richiesta dal governo”. Secondo passo, l’onorevole Stucchi ha presentato una interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Interno e dell’Economia criticando quella cifra. Non solo, il quotidiano del Carroccio, la Padania, ha dedicato il titolo di apertura del giornale puntando proprio sui dirigenti strapagati. Pronta la replica del sindaco di Stezzano, Stefano Oberti, che dopo aver letto l’attacco sferrato ha replicato per le rime. “Premesso che sono favorevole ad un’azione rivolta a ridurre i tetti di spesa della finanza pubblica, ha dichiarato il primo cittadino, nel caso specifico l’amministrazione comunale ha agito nel pieno rispetto delle leggi senza alcun atto illegittimo”. Oberti, che dal ’99 guida una lista civica di Stezzano (12.146 abitanti), va oltre e dà una sua interpretazione dei numeri sviscerati da Stucchi. “Quei 247mila euro rappresentano la spesa totale del Comune, compresi gli oneri previdenziali e assicurativi e non lo stipendio del nostro dirigente che si aggira sui 170-180mila euro”. Oberti, inoltre, ricorda che prima di essere assunto dall’amministrazione di Stezzano Giovanni Barbieri Frandanisa ha ricoperto la stessa carica e con lo stesso stipendio alle dipendenze del Comune di Albino (Valle Seriana), a maggioranza leghista”.

CORRIERE DELLA SERA 08/09/08 - "DIRIGENTI STRAPAGATI", LEGA ALL'ATTACCO

di Claudio Del Frate

La polemica Il quotidiano del Carroccio solleva il caso degli “stipendi d'oro” nelle pubbliche amministrazioni. Stucchi: il segretario comunale di Stezzano ci costa ' più di Berlusconi.Interrogazione parlamentare: «Una cifra incompatibile con l'esigenza di tagliare la spesa pubblica»

MILANO - Guadagnare più di Berlusconi: il sogno di milioni di italiani sta diventando il tormento per Giovanni Barberi Frandanisa, segretario e direttore generale del Comune di Stezzano, 12 mila abitanti in provincia di Bergamo. Il suo stipendio annuo - 247 mila euro - è oggetto di una interrogazione del deputato leghista Giacomo Stucchi che sottolinea appunto come quell'indennità sia superiore addirittura a quella che spetta al presidente del Consiglio, 210 mila euro. «La retribuzione del segretario di Stezzano – sottolinea Stucchi - è incompatibile con il contenimento della spesa pubblica sollecitato da tutti i partiti. E’ una cifra su cui non trovo giustificazione: per dire, la stessa figura al Comune di Bergamo percepisce 80 mila euro in meno. Temo non si tratti di un caso isolato». Alcuni episodi sembrano confermare i timori di Stucchi: a Cremona, ad esempio, il segretario e direttore generale ha ricevuto con la busta paga dell'agosto scorso un bonus di 25 mila euro «per i risultati raggiunti>>, mentre una dozzina di alti burocrati del Comune di Busto Arsizio sono già stati condannati dalla Corte dei Conti a restituire oltre 7 milioni di indennità e premi indebitamente elargiti loro. E ancora: il segretario di Dongo (Como) si era scoperto intascare ben 156 mila euro. Esiste un problema di «stipendi d'oro» anche nelle amministrazioni locali della Lombardia? Stefano Oberti, alla guida dell'amministrazione di centrosinistra di Stezzano subodora una mossa politica dietro l'interrogazione di Stucchi e contrattacca: «I1 dottor Barberi prendeva la stessa cifra quando era segretario ad Albino, comune leghista, ma lì la cosa non suscitò scalpore. Comunque lo stipendio risponde perfettamente ai parametri di legge)). «Non conosco il caso specifico di Stezzano - replica invece Stefano Lampertico presidente dell'agenzia lombarda dei segretari regionali - ma le cifre che mi risulta vengano pagate in media in Comuni di quelle dimensioni sono assai più basse». Vero: basta fare un sondaggio «spot» per scoprire ad esempio che a Casalmaggiore (Cremona) una stessa persona svolge le funzioni di segretario e direttore generale per circa 100 mila euro l'anno, mentre a Caravaggio, amministrazione leghista, il medesimo servizio costa all'amministrazione 110 mila euro. “Il direttore generale è una figura indispensabile ormai anche in Comuni medio piccoli -conclude Lampertico - ma se il legislatore introducesse criteri che consentono di fissare criteri più chiari per quel tipo di spesa nessuno avrebbe da ridire».

domenica 7 settembre 2008

LIBERO - MILANO - 07/09/08 - "POLEMICA SU DIRIGENTE DEL COMUNE. GUADAGNA COME UN MINISTRO"

STEZZANO (BG) - Nel Comune bergamasco di Stezzano, che conta 12.500 abitanti, c’è un dipendente che guadagna più del presidente del Consiglio e di tutti i ministri. Questa “anomalia” è stata segnalata da Giacomo Stucchi, deputato del Carroccio e segretario di presidenza della Camera dei deputati, attraverso un’interrogazione parlamentare per contestare il superstipendio del segretario comunale/direttore generale di Stezzano: 247.031,92 euro, ai quali vanno sommati 14.856 euro per i diritti di segreteria. «Questa super retribuzione, addirittura superiore a quella delle più alte cariche dello Stato, risulta incompatibile con la politica di contenimento della spesa pubblica richiesta dal Governo», ha dichiarato Giacomo Stucchi. Nel documento presentato in Parlamento, il deputato leghista invita i ministri a «rivedere il sistema di controllo sulla spesa pubblica in tutti i livelli istituzionali, potenziando il ruolo della Corte dei Conti», per evitare che i soldi dei cittadini finiscano nelle tasche sbagliate.