sabato 6 giugno 2015

LIBERO - 06/06/15 - STUCCHI: "ORFINI SUI SERVIZI HA PRESO UN ABBAGLIO"

Mentre su mafia capitale proseguono gli interrogatori in carcere di assessori, consiglieri comunali ed ex capi di gabinetto del Partito Demografico, come Odevaine e Venafro, stretti collaboratori dell'ex sindaco di Roma Veltroni e del governatore del Lazio Zingaretti, il Presidente del Pd Matteo Orfini cerca di coinvolgere nella bufera politico-giudiziaria addirittura i nostri servizi segreti. Nella sua veste di commissario del partito a Roma, Orfini annuncia un'interrogazione al Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, per chiedere come è possibile che i servizi segreti non si siano accorti di cosa stava facendo una persona a loro nota come carminati. Un tentativo di depistaggio dell'opinione pubblica subito stoppato dal presidente del Copasir Giacomo Stucchi, senatore della Lega Nord.
Presidente cosa risponde a Matteo Orfini che chiede chiarimenti sull'attività dei nostri servizi in riferimento alla vicenda Mafia Capitale?
"Semplicemente che il Copasir anche in questo caso ha fatto fin da subito il suo dovere, esercitando i suoi poteri di controllo. Ovvio che essendo il lavori del Copasir soggetti al vincolo di segretezza, notizie simili non siano di pubblico dominio. Di più non posso dire.
Però stando alle parole di Orfini potrebbe sorgere il sospetto almeno di una certa superficialità o di qualche debolezza da parte degli apparati di intelligence.
"Non sono affatto d'accordo. Su tutta la vicenda di mafia Capitale non è emersa nessuna debolezza nel ruolo e nelle funzioni svolte dalle nostre agenzie".
Il capo della Polizia Pansa ha parlato della possibilità di una gestione del trasporto di migranti dalla Libia da parte dell'Isis, ed ha espresso una certa preoccupazione per il rischio di infiltrazioni di terroristi sui barconi insieme ai clandestini. Che cosa ne pensa?
"Che sono preoccupazioni legittime e doverose. Prima l'infiltrazione dei terroristi tramite i barconi si riteneva solo possibile; oggi c'è il timore che possa essere anche probabile".
Questo significa che le minacce alla sicurezza da parte del terrorismo internazionale aumentano in proporzione al numero dei clandestini che arrivano in Italia. Che cosa fanno i servizi per fronteggiare questa situazione?
"I servizi seguono le direttive adottate dal governo. Tutte le questioni più delicate vengono seguite e il Comitato viene informato periodicamente. Non ritengo giusto parlare nello specifico di una cosa o di un'altra, perché sono tutti argomenti classificati e su cui vige la massima riservatezza".
Però anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Muiznieks rileva una certa debolezza del sistema italiano in conseguenza dei poteri di controllo non sufficientemente forti del Copasir.
"Fin dal nostro insediamento, all'indomani del caso Snowden, ci siamo resi conto della necessità di implementare i poteri di controllo sull'attività dei Servizi a noi attribuiti. Da tempo discutiamo suoi contenuti di una nuova proposta di legge che attualizzi funzioni e compiti di Controllo del Comitato e nel contempo ne estenda i poteri rendendo ancor più incisiva la nostra azione.