martedì 7 novembre 2017

07/11/17 - IL GIORNALE DI CARATE - «PREVENZIONE TRIPLICATA. IDRIZOVIC? ERA SEGUITO DA TEMPO»


«Il nostro impegno per prevenire è triplicato». Parola di Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, comitato che esercita il controllo parlamentare sull'attività dei Servizi segreti italiani. La cui attività silenziosa sta dando evidentemente i suoi frutti: 10 espulsioni negli ultimi due mesi, che porta ad un totale di 90 nel 2017 e 221 dal gennaio 2015. Numeri non da poco, e che troppo spesso hanno interessato la Lombardia nella sua fascia pedemontana: dalla bassa Bergamasca al Varesotto, dall'hinterland milanese alla Brianza lecchese. «Sì, purtroppo tutta questa zona ha già conosciuto soggetti pericolosi in passato. Fortunatamente si riesce ad individuarli per tempo, ma va comunque detto che l'alta densità di personaggi di questo tipo è condivisa anche con altre zone del paese». Perché però proprio nelle province lombarde? «Parliamo di paesi che contano una presenza numerosa di soggetti musulmani, che qui sono arrivati per l'alta richiesta di mano d'opera poco qualificata precedente all'esplosione della crisi economica. Poi col tempo queste persone sono comunque rimaste qui e hanno trovato assistenza sociale che permette loro di restare e lavorare». Quanto agli altri nomi balzati alle cronache lecchesi negli scorsi mesi (Koraichi, Moutaharrik, Brignoli...), Stucchi esclude vi siano collegamenti: «Non abbiamo prova ci siano stati contatti effettivi. Certo, la presenza di tanti focolai su un territorio non molto ampio fa capire quanto delicata sia la situazione. Moutaharrik e l'imam di Zingonia sono i due soggetti più pericolosi per quanto riguarda le possibili intenzioni ostili, ma fortunatamente siamo riusciti ad arginarli. Tutto ciò con un impegno che davvero è triplicato, sia come luoghi da attenzionare sia come uomini e strumentazioni da utiizzare». Non a caso, conclude Stucchi, Idrizovic era seguito da tempo: «Soggetti come lui vengono monitorati in modo adeguati sin dal primo momento: i campanelli d'allerta sono le informazioni che arrivano all'intelligence sulla sua attività. Insomma, la sua espulsione non è un'iniziativa sporadica, c'è dietro un grosso lavoro » .