sabato 31 marzo 2012

CORRIERE DELLA SERA - 31/03/12 - MOSSA DI CASINI: RINUNCIO AI BENEFIT


Sorpresa la decisione del leader udc è stata comunicata via lettera. Sorpresa del presidente Fini l'irritazione di Violante: fiera dell'ipocrisia, deciderò nel 2013

In cima al palazzo di Montecitorio, nella magnifica altana dalle cui vetrate cui si gode una vista choc sul Quirinale a la cupola di San Pietro, i collaboratori di Pier Ferdinando Casini stanno riempiendo a razzo i cartoni. «Senza lacrime...», scherza l'onorevole Roberto Rao. L'ex presidente della Camera ci ha pensato su una manciata di ore, quindi ha ordinato il trasloco «con effetto immediato». Visto l'assottigliarsi delle buste paga dei comuni mortali non sarebbe stato carino, ha pensato il leader del Terzo polo, continuare a godere delle prerogative riservate alle già terze cariche dello Stato. Gli elettori sembrano aver apprezzato il colpo di scena. Il problema è che Gianfranco Fini non se lo aspettava. La lettera di Casini è piombata al mattino sul tavolo del presidente e sembra non sia stata una sorpresa graditissima. La missiva con cui il leader del Terzo polo rinuncia all'ufficio, alla segreteria e all'auto di servizio di cui, a partire dal 2013, avrebbe potuto godere per altri dieci anni, ha spiazzato l'attuale inquilino della Camera. Nello staff del presidente la rinuncia di Casini è stata accolta come una sconfessione del voto con cui, due giorni fa, l'Ufficio di presidenza ha sforbiciato i servizi di cui godevano gli ex presidenti. Irene Pivetti e Pietro Ingrao, che ieri ha compiuto 97 anni, hanno perso di colpo le loro spettanze, mentre a Casini, Bertinotti e Violante la Camera ha concesso una deroga di due lustri. Adesso è tutto da rifare. «La decisione può essere corretta - si augura il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova». E poi, su Casini: «Sarebbe bene che queste cose venissero decise in seno alle istituzioni e avendo più attenzione agli effetti». La prossima settimana Fini dovrà convocare un'altra riunione e, se qualcuno dei componenti dell' Ufficio di presidenza solleverà la questione, mettere ai voti una nuova delibera. «Credo che Fini, conoscendo la sua lungimiranza e avvedutezza - non vede alternative il questore del Pdl Antonio Mazzocchi - prenderà qualche iniziativa». È l'unica via di uscita, perché il fronte dei tre beneficiari si è spaccato. Casini ha fatto il «bel gesto». L'ex segretario di Rifondazione si atterrà «come sempre alle decisioni delle istituzioni», ergo rinuncerà ai benefit solo se gli verrà richiesto. Luciano Violante invece ha reso noto tutto il suo disappunto: «Non ho mai partecipato a fiere dell'ipocrisia e non intendo farlo neanche questa volta. Né intendo compiere esibizionismi». Il responsabile Riforme del Pd continuerà a usufruire dei benefici e, in assenza di «diverse decisioni della Camera», a fine legislatura sceglierà il da farsi. Ed ecco la lettera con cui Casini ha scatenato il putiferio. All'«illustre presidente» Fini, il predecessore ricorda di aver servito la Camera dal 2001 al 2006 «con onestà ed equilibrio». E ancora, nel merito: «Ringrazio lei e i colleghi ma Le comunico che non intendo avvalermi della delibera e rinuncio, con effetto immediato, a ogni attribuzione e benefit connessi a questo stato». Parole da cui trapela il disappunto per un provvedimento che rischiava di esporlo all' assalto dei nemici della casta. «Sai che rinuncia... - annota su Twitter il leghista Giacomo Stucchi - Sono gli stessi benefit di cui gode come capogruppo udc!». L'Idv invece plaude e chiede a Bertinotti, Violante e Fini di fare altrettanto. I benefit l'auto blu gli ex presidenti di Montecitorio beneficiano, tra le altre cose, di un'auto di servizio a disposizione per eventuali necessità o appuntamenti l'ufficio con la delibera varata ieri dall'Ufficio di presidenza, gli ex presidenti perdono l'ufficio di rappresentanza in passato destinato loro alla cessazione del mandato. Il personale oltre all'ufficio gli ex presidenti hanno a disposizione il personale di segreteria. Irene Pivetti si è lamentata per la sorte dei «suoi» dipendenti. I biglietti per gli ex presidenti di Montecitorio anche un plafond di ticket aerei: con le nuove regole Fini, Violante e Bertinotti potranno usufruirne fino al 2023

martedì 13 marzo 2012

LA REPUBBLICA - 13/03/12 - LA CAMERA APPROVA IL DL SEMPLIFICAZIONI. GOVERNO BATTUTO TRE VOLTE SUGLI ODG

Il testo ottiene 442 voti a favore, 52 contro e affronta ora il vaglio del Senato. Ma passano a larghissima maggioranza tre ordini del giorno su cui l'esecutivo era contrario. Il primo riguarda l'Alcoa e un piano di rilancio del polo del Sulcis. Il secondo, un taglio del 50% sull'Imu prima casa per ciascun figlio disabile. Il terzo su una maggiore liberalizzazione delle edicole. Quarta caduta sfiorata sull'Imu nell'agricoltura.

La Camera ha approvato il decreto legge sulle semplificazioni 1 con 442 sì e 52 no. Il testo passa ora al vaglio del Senato. Contro il dl ha votato solo il gruppo della Lega. L'Idv, che aveva votato contro la fiducia 2 posta dal governo la scorsa settimana sul testo, al voto finale ha sostenuto il provvedimento. Il ministro per la Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, si dice "molto soddisfatto, lo ero per il decreto legge e lo sono ancora di più ora perché il testo ne esce arricchito". Ma la realtà è che durante l'esame degli ordini del giorno, il governo è andato in sofferenza, battuto in Aula per tre volte, su odg presentati da Pdl e Lega Nord. Patroni Griffi, comunque, non si scompone: "E' assolutamente fisiologico, lo è per gli emendamenti, a maggior ragione può esserlo per gli ordini del giorno. La dialettica è normale, è giusto che il Parlamento dia degli indirizzi e che il governo si adegui". Il primo odg si riferisce alla vicenda Alcoa di Portovesme. Il testo, su cui il governo aveva espresso parere contrario, è passato sostanzialmente all'unanimità a parte i sei no dei deputati radicali. Presentato da due deputati sardi del Pdl, Cicu e Testoni, l'odg impegna il governo tra l'altro "a predisporre, di concerto con la regione Sardegna, un apposito piano integrato di rilancio del Polo energetico e industriale del Sulcis". Il Pd, che inizialmente votava contro, conformemente al parere del governo, a votazione aperta si è espresso a favore dell'odg del Pdl. Ironico commento di Giacomo Stucchi, della Lega nord: "E come volevasi dimostrare, sul primo ordine del giorno il governo soccombe. Senza voti di fiducia non vanno da nessuna parte". Poco dopo, governo battuto anche su un ordine del giorno della Lega, in cui si impegna l'esecutivo a considerare la necessità di integrare le detrazioni previste per la prima casa sull'Imu con un ulteriore taglio del 50% per ciascun figlio disabile grave non autosufficiente. Il testo presentato da Marco Rondini, su cui l'esecutivo aveva dato parere contrario, è passato anche in questo caso a larghissima maggioranza: 499 sì, 5 no e 7 astenuti. Il governo ha dapprima sfiorato il terzo ko, per un parere - inizialmente contrario - su un documento di Noi Sud sull'Imu nell'agricoltura, prima firma quella di Elio Belcastro. Il ministro Patroni Griffi ne ha prima chiesto la riformulazione, pena parere contrario, non accettata da Belcastro che ha chiesto la votazione dell'assemblea. Numerosi deputati sono intervenuti a sostegno dell'odg, fra cui il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, che ha sollecitato il governo a intervenire per il settore agricolo. A quel punto Patroni Griffi ha fatto marcia indietro, rimettendosi all'Aula. L'ordine del giorno è stato quindi votato e approvato. Il testo prevede l'impegno per l'esecutivo a "promuovere una revisione del meccanismo del'Imu di cui le aziende agricole sentiranno tutto il peso, prevedendo una tassazione diversa per stabili agricoli non più funzionali all'attività e trasformati in abitazione e per i fabbricati che servono al lavoro e da sempre sono stati inseriti nel valore dei terreni". La terza battuta d'arresto del governo è comunque arrivata, per il parere contrario dell'esecutivo su un documento dei deputati Pdl Mazzuca e Marinello, che punta a una maggiore liberalizzazione delle edicole (in pratica, si chiede di consentire ai giornalai la vendita di quotidiani in altri punti nella stessa zona dove è situata l'edicola che si possiede). Il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi ha confermato il parere contrario, nonostante da Pdl e Udc sia arrivata la richiesta di modificarlo. "La questione sarà affrontata nel provvedimento sulle liberalizzazioni", ha spiegato. Gianfranco Fini ha tentato di salvare l'esecutivo dalla bocciatura. "Le ricordo che è un ordine del giorno", ha detto il presidente della Camera al ministro. Dello stesso tenore l'intervento di Casini, ma Patroni Griffi non ha cambiato idea. L'odg è stato quindi approvato con 413 sì, 77 no e 16 astenuti. Reduce dalla giornata difficile alla Camera, il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto Ambiente a Montecitorio.

domenica 11 marzo 2012

IL GIORNO - 11/03/12 - TRUFFE WEB, SGOMINATA BANDA GRAZIE A DUE BERGAMASCHI

Hanno collaborato con la polizia postale per fermare il sito di shopping online che aveva rifilato "bidoni" a decine di utenti di internet, molti dalla Bergamasca.

Grazie anche alla fondamentale collaborazione di due bergamaschi, il giornalista trevigliese Roberto Fabbrucci e il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi, la Polizia postale di Roma è riuscita a sgominare una banda di malviventi dedita alle truffe sul web ai danni di navigatori in cerca di acquisti convenienti. Fabbrucci è il coordinatore del gruppo nato su Facebook per raccogliere le denunce delle vittime (molti i bergamaschi) dell'organizzazione criminale, che sono state poi girate alle forze dell'ordine; Stucchi, invece, si è fatto promotore di un'interpellanza parlamentare, alla quale ha risposto il ministero dell'Interno, che ha dato un impulso decisivo all'inchiesta. Al termine dell'operazione, i poliziotti della Capitale hanno denunciato quattro persone, tra cui colui che è considerato l'ideatore della truffa online, P.V., pluripregiudicato romano, titolare del sito Madhitec finito nel mirino della magistratura (era postato sul server Aruba Spa di Arezzo) e hanno sequestrato diversi conti correnti, 50mila euro, pc portatili, telefonini, hard disc e numerosa documentazione riguardante il sito. La vicenda è venuta a galla durante le scorse festività natalizie,grazie proprio all'opera del gruppo Facebook "Madhitec Shop online", costituito da circa 280 utenti, che si sono organizzati informando la stampa e i siti specializzati nell'acquisto via web. L'opera di sensibilizzazione ha provocato anche l'intervento degli inviati della trasmissione delle Iene. Di grande importanza è stata la collaborazione tra i cittadini truffati e le forze dell'ordine. Gli amministratori del gruppo Facebook, infatti, hanno organizzato una vera e propria azione coordinata, soprattutto richiedendo ai soci di formalizzare la denuncia e inviarla all'amministratore incaricato di catalogarle. Successivamente le copie delle denunce e delle informazioni raccolte (bonifici, distinte di versamento) sono state inviate alla Polizia giudiziaria della Questura Università di Roma, diretta dalla dottoressa Lucia Franchini. Le ricerche dei poliziotti hanno quindi portato all'oscuramento del sito Madhitec e al sequestro dei conti correnti dove P.V. faceva effettuare i bonifici: Monte Paschi di Siena, Intesa San Paolo, Cassa di Risparmio di Civitavecchia, Banca delle Marche e Credito Artigiano di Roma.