domenica 27 maggio 2012

IL FATTO QUOTIDIANO - 27/05/12 - "BASTA IMU" E "BASTA MONTI". LA LEGA DI PROTESTA SI RIUNISCE A BERGAMO


I sindaci del Carroccio si riuniscono a Seriate e chiedono "l'uscita dal patto di stabilità". Il 31 maggio la protesta a Venezia dell'Anci Lombardia contro la tassazione degli immobili

La Lega Nord depurata di pernacchie e dita medie, di corna e costumi improvvisati, rimane un nutrito gruppo di protesta. Lo si è capito venerdì sera a Seriate (Bergamo) alla riunione dei sindaci lombardi del Carroccio, indetta con tutta l’enfasi del caso, rivelatasi una serata senza pepe. I sindaci hanno portato le loro istanze davanti ai big del partito, da Roberto Maroni a Flavio Tosi, passando per Giacomo Stucchi e Attilio Fontana. Un coro di “basta Imu”, “basta Monti”. E stop. Il problema dei Comuni è il patto di stabilità. Oggi come un anno fa. L’Imu non è che un pretesto per cavalcare le difficoltà del paese e cercare di ricompattare l’elettorato su un tema caro a tutti: il portafoglio. La serata di Seriate è stata l’occasione per chiedere un’adesione massiccia dei sindaci alla manifestazione organizzata dall’Anci a Venezia per il prossimo 31 maggio: “E’ importante esserci tutti e dimostrarci uniti – ha spiegato il presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana -, coinvolgendo anche sindaci che non sono della Lega. I problemi sono uguali per tutti e possiamo risolverli solo se agiamo insieme”. Nel suo intervento conclusivo, Roberto Maroni ha invece sottolineato come si debba “chiedere all’Anci di promuovere presso il governo l’abolizione dell’Imu” perché “o l’Anci fa l’interesse dei sindaci o i contributi che gli diamo ce li gestiamo noi al posto di darli a un’organizzazione troppo debole nei confronti del governo Monti”. Maroni ha spiegato che le proposte avanzate nella serata dai vari sindaci intervenuti “verranno raccolte e pubblicate sul sito della Lega”, un sito che verrà rinnovato e reso più funzionale e più aggiornato. La strada indicata dai relatori della serata per scansare il pericolo Imu in maniera legale e senza esporre i cittadini al rischio di sanzioni, è quella di “inserire nel regolamento comunale la non applicazione di sanzioni nel caso di errori nel versamento dell’imposta”. Contro l’Imu l’ex ministro dell’Interno ha spiegato che “verrà testata quella rete dei sindaci” che dovrà costituire il ritorno sul territorio del Carroccio. E anche per questo ha annunciato che serate come quelle di venerdì “dovranno essere replicate ogni due o tre mesi, dobbiamo fare un comitato permanente di coordinamento dei nostri sindaci che si occupi di singoli temi come quello della sicurezza e quello del patto di stabilità”. Più che dell’Imu e delle tasse, però, i sindaci leghisti che sono intervenuti dal pubblico sono sembrati interessati a portare altri temi sul tavolo della discussione. Molti hanno sottolineato la propria frustrazione nel dover accettare le nuove regole sulla concessione della cittadinanza (i cui requisiti vanni verificati entro 48 ore) e una buona fetta degli interventi è stata centrata sul problema dei matrimoni di comodo tra italiani e clandestini.

venerdì 4 maggio 2012

IL SOLE 24 ORE - 04/05/2012 - CALDEROLI IN CARCERE DA MARTINELLI, IL SEQUESTRATORE DI ROMANO DI LOMBARDIA: "DEBITO DI 44 MILA EURO"

Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, e l'onorevole Giacomo Stucchi hanno incontrato, nel carcere di Bergamo, Luigi Martinelli, l'imprenditore che giovedì pomeriggio si è barricato all'interno della sede dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia prendendo in ostaggio 15 persone. Calderoli e Stucchi, pur condannando fermamente l'azione messa in atto da Martinelli, azione che ha portato al coinvolgimento di tante persone estranee alla sua vicenda e al conseguente choc da esse subito, hanno scelto di incontrare Martinelli sia nel tentativo di comprendere i motivi che possano portare un cittadino a gesti così estremi - e non isolati, considerando i numerosi casi di suicidi che si sono verificati negli ultimi mesi tra gli imprenditori - sia per testimoniare personalmente la loro vicinanza rispetto a cittadini che, come lui, si trovano in situazioni di questo genere". È quanto rende noto la Lega Nord in un comunicato. «Situazioni estreme, causate anche dall'esasperazione nei confronti di uno Stato che sembra veramente considerare il cittadino solo alla stregua di un suddito da spremere. Intanto durante il colloquio è emerso che il Martinelli aveva un debito non per 1000 euro, dunque una cifra esigua, come scritto dai media, ma di 44mila euro, dunque una cifra ben più consistente», spiega a riguardo lo stesso senatore Roberto Calderoli, che aggiunge: «Nel corso del nostro colloquio abbiamo messo a disposizione dell'interessato la possibilità di essere difeso da un avvocato di fiducia, individuato nella persona di Matteo Brigandì, il quale ha già manifestato la sua piena disponibilità a difenderlo». «Da parte nostra, come Lega Nord, ribadiamo il nostro totale impegno per provare a cambiare uno Stato che al momento sembra non riconoscere il diritto al cittadino di poter vivere e lavorare senza essere strangolato dall'oppressione di una tenaglia fiscale che sta portando al limite la sopportazione dei cittadini, come dimostrato dai tanti gesti estremi cui purtroppo stiamo assistendo nelle ultime settimane». Gli stessi Stucchi e Calderoli hanno poi avuto un colloquio telefonico con il dipendente dell'Agenzia delle Entrate tenuto a lungo in ostaggio dal Martinelli, Carmine Mormandi, al quale hanno espresso la loro solidarietà per l'accaduto, sincerandosi al contempo sulla sua situazione dopo questa traumatica esperienza.

CORRIERE DELLA SERA - 04/05/12 - MARTINELLI A CALDEROLI: I MIEI DEBITI SONO DI 44 MILA EURO, NON MILLE

Il senatore leghista insieme al deputato Giacomo Stucchi ha incontrato in carcere il sequestratore di Romano di Lombardia e ha svelato la gravità della sua situazione. Ma Equitalia si smarca.

Il senatore Roberto Calderoli, Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, e l’onorevole Giacomo Stucchi hanno incontrato questo pomeriggio, nel carcere di Bergamo, Luigi Martinelli, l’imprenditore che giovedì pomeriggio si è barricato all’interno della sede dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia prendendo in ostaggio 15 persone. Calderoli e Stucchi, pur condannando fermamente l’azione messa in atto dal Martinelli, azione che ha portato al coinvolgimento di tante persone estranee alla sua vicenda e al conseguente choc da esse subito, hanno scelto di incontrare Martinelli sia nel tentativo di comprendere i motivi che possano portare un cittadino a gesti così estremi - e non isolati, considerando i numerosi casi di suicidi che si sono verificati negli ultimi mesi tra gli imprenditori - sia per testimoniare personalmente la loro vicinanza rispetto a cittadini che, come lui, si trovano in situazioni di questo genere. “Situazioni estreme, causate anche dall’esasperazione nei confronti di uno Stato che sembra veramente considerare il cittadino solo alla stregua di un suddito da spremere. Intanto durante il colloquio è emerso che il Martinelli aveva un debito non per 1000 euro, dunque una cifra esigua, come scritto dai media, ma di 44mila euro, dunque una cifra ben più consistente”, spiega a riguardo lo stesso senatore Roberto Calderoli (ma il debito non si riferisce solo ad Equitalia ma ad un insieme di soggetti: Consorzio di Bonifica, canone Rai, ecc) che aggiunge: “Nel corso del nostro colloquio abbiamo messo a disposizione dell’interessato la possibilità di essere difeso da un avvocato di fiducia, individuato nella persona di Matteo Brigandì, il quale ha già manifestato la sua piena disponibilità a difenderlo. Da parte nostra, come Lega Nord, ribadiamo il nostro totale impegno per provare a cambiare uno Stato che al momento sembra non riconoscere il diritto al cittadino di poter vivere e lavorare senza essere strangolato dall’oppressione di una tenaglia fiscale che sta portando al limite la sopportazione dei cittadini, come dimostrato dai tanti gesti estremi cui purtroppo stiamo assistendo nelle ultime settimane”. Gli stessi Stucchi e Calderoli hanno poi avuto un colloquio telefonico con il dipendente dell'Agenzia delle Entrate tenuto a lungo in ostaggio dal Martinelli, Carmine Mormandi, al quale hanno espresso la loro solidarietà per l'accaduto, sincerandosi al contempo sulla sua situazione dopo questa traumatica esperienza. Equitalia nella serata di venerdì ha confermato che il debito complessivo con loro non è di 44mila euro. In una nota si legge che «la somma ammonta a circa 2 mila euro ed è relativa a canoni Rai e imposte richieste dal Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca», e che non è ancora stata attivata una azione esecutiva di recupero. La nota però precisa: «Nel 2001 al signor Martinelli era stata notificata una cartella di oltre 32 mila euro, pagata il 9 ottobre 2003 con l’adesione al condono (art. 12 della legge n. 289/2002 )».

RAINEWS24 - 04/05/2012 - SEQUESTRA IMPIEGATO, RISCHIA OTTO ANNI

Duemila euro di debiti, precisa Equitalia. Tanto è bastato a Luigi Martinelli per barricarsi all'interno delle Agenzie delle Entrate di Romano di Lombardia, assieme a un ostaggio, a un vice brigadiere dei Carabinieri e a un piccolo arsenale. Oggi ha avuto un colloquio con uno psicologo del carcere e ha ricevuto la visita del senatore Roberto Calderoli e dell'onorevole Giacomo Stucchi.

Nell'interrogatorio di domani provera' a spiegare i motivi del suo gesto che il procuratore aggiunto di Bergamo, Massimo Meroni, definisce "di protesta dimostrativa non oggettivamente giustificata". Se ne e' gia' reso conto, sa di aver fatto "un'azione inconsulta" e ha ammesso tutte le sue responsabilita'. L'accusa nei suoi confronti e' sequestro di persona, che puo' costargli da sei mesi a otto anni di carcere. E tutto per un piccolo debito, il canone Rai e poco altro. "Meno di 1000 euro, non noccioline ma neanche abbastanza per giustificare una particolare disperazione". In serata Equitalia fa sapere, in una nota, che la somma ammonta in realta' "a circa 2 mila euro ed e' relativa a canoni Rai e imposte richieste dal Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca": debiti per cui Equitalia "non ha attivato alcuna azione esecutiva di recupero. Nel 2001 al signor Marinelli era stata notificata una cartella di oltre 32 mila euro, pagata il 9 ottobre 2003 con l'adesione al condono". L'attivita' di Martinelli, un'impresa di pulizie, ai Carabinieri risulta ancora aperta anche se probabilmente di fatto inattiva. "Non ci risultava fosse in cattive acque", spiegano. E invece ieri qualcosa e' scattato nella sua testa e il suo carattere da "mite e tranquillo", come lo descrivono tutti, dagli inquirenti ai suoi concittadini, e' diventato rabbioso e aggressivo.
Spara e prende un ostaggio
Poco prima delle 15 entra nell'ufficio, tira fuori dal giubbotto il fucile a pompa carico, cosi' come le due pistole con oltre cento munizioni e un coltello custoditi in uno zainetto, e chiarisce le sue intenzioni: "Tutti quelli che devono pagare vadano via, i dipendenti restano". Spara un colpo in aria, poi vede piangere le impiegate donne e le libera, tenendo solo quattro uomini. Questa e' la scena che il vice brigadiere Roberto Lorini si trova davanti quando entra nell'ufficio. A quel punto Martinelli libera tre dipendenti e tiene solo Carmine Mormandi, scelto non a caso. "Pare avesse avuto con lui un diverbio in passato", spiegano gli inquirenti. "Mai visto in vita mia, da 4 anni non lavoro piu' a contatto con il pubblico", spiega Mormandi. Nelle lunghe ore successive, Martinelli parla molto, se la prende in continuazione nei confronti della Rai e poi vuole parlare con le televisioni e con il presidente Monti "per rappresentargli non tanto il mio disagio personale quanto un problema piu' generale. "Se ne stanno suicidando troppi", ripete, spiegando di voler andare avanti "fino a mezzanotte". Poi e' troppo stanco, si fida di Lorini, lascia andare l'ostaggio, ringrazia il vicebrigadiere e, poco prima delle 21, si fa ammanettare. "E ora che mi succede?, mi dite cosa mi succede?", ha chiesto alle persone che incontra nel carcere di Bergamo dove si trova in isolamento nella 'sezione protetti', sottoposto a "grandissima sorveglianza". Oggi ha avuto un colloquio con uno psicologo del carcere e ha ricevuto la visita del senatore Roberto Calderoli e dell'onorevole Giacomo Stucchi che gli offrono un legale pagato dalla Lega Nord. "E' rimasto stupito dal fatto che gli hanno attribuito un contenzioso da appena mille euro e invece erano 44 mila", ha detto Calderoli. Intanto, domani, Martinelli provera' a spiegare la sua verita' al gip.
Befera: la tempesta passerà
"La tempesta passerà, ciò di cui abbiamo bisogno è chiarezza e condivisione" scrive il direttore dell'Agenzia delle entrate, Befera, ai dipendenti, dopo il sequestro di un impiegato in provincia di Bergamo. "Il problema di fronte al quale ci troviamo non si può liquidare come un problema dell'Agenzia delle entrate o di Equitalia. E' invece un problema cruciale per il Paese". Befera esprime poi "ammirazione per il coraggio e la dignità" di cui ha dato prova Carmine Mormandi, l'impiegato tenuto in ostaggio per molte ore.

IL SECOLO XIX - 04/05/12 - MARTINELLI, DUBBI SUL DEBITO

Armato, si barrica in una sede dell’Agenzia delle Entrate Ostaggi all’Agenzia delle entrate, poi la resa La marcia delle vedove bianche Bergamo - La Rai è quasi un’ossessione per Luigi Martinelli. Il canone Rai e pochi altri pagamenti arretrati per un debito complessivo, secondo i magistrati, non superiore ai 1000 euro. «Duemila», hanno precisato da Equitalia. Tanto sarebbe bastato a Luigi Martinelli per vivere un pomeriggio di straordinaria follia e barricarsi all’interno della sede dell’agenzie delle Entrate di Romano di Lombardia insieme con un ostaggio, un vicebrigadiere dei carabinieri e un piccolo arsenale. Davvero troppo, per mille (o anche 2mila) euro. E in effetti, qualcosa non torna, come ha spiegato oggi pomeriggio il senatore Roberto Calderoli e l’onorevole Giacomo Stucchi, che l’hanno incontrato in carcere e gli hanno offerto un avvocato pagato dalla Lega Nord: «È rimasto stupito dal fatto che gli hanno attribuito un contenzioso da appena 1000 euro, quando invece si tratta di 44 mila». Comunque sia, è nell’interrogatorio di domani che Martinelli proverà a spiegare i motivi del suo gesto, che il procuratore aggiunto di Bergamo, Massimo Meroni, ha definito «di protesta dimostrativa non oggettivamente giustificata». Martinelli se n’è già reso conto, sa di avere fatto «un’azione inconsulta» e ha ammesso tutte le sue responsabilità. L’accusa nei suoi confronti è sequestro di persona, che può costargli da sei mesi a 8 anni di carcere. Qualunque sia la cifra, sio tratterebbe di debiti per cui Equitalia, come ha spiegato la stessa società in una nota, «non ha attivato alcuna azione esecutiva di recupero. Nel 2001 al signor Marinelli era stata notificata una cartella di oltre 32mila euro, pagata il 9 ottobre 2003 con l’adesione al condono». L’attività di Martinelli, un’impresa di pulizie, ai carabinieri risulta ancora aperta, anche se probabilmente di fatto inattiva: «Non ci risultava fosse in cattive acque», spiegano. Invece ieri qualcosa è scattato nella sua testa e il suo carattere da «mite e tranquillo», come lo descrivono tutti, dagli inquirenti ai suoi concittadini, è diventato rabbioso e aggressivo. Poco prima delle 15 entra nell’ufficio, tira fuori dal giubbotto il fucile a pompa carico, così come le due pistole con oltre cento munizioni e un coltello custoditi in uno zainetto, e chiarisce le sue intenzioni: «Tutti quelli che devono pagare vadano via, i dipendenti restano». Spara un colpo in aria, poi vede piangere le impiegate donne e le libera, tenendo solo quattro uomini.  Questa è la scena che il vicebrigadiere Roberto Lorini si trova davanti quando entra nell’ufficio. A quel punto Martinelli libera tre dipendenti e tiene solo Carmine Mormandi, scelto non a caso: «Pare avesse avuto con lui un diverbio in passato», spiegano gli inquirenti. «Mai visto in vita mia, da 4 anni non lavoro più a contatto con il pubblico», ha spiegato Mormandi. Nelle lunghe ore successive, Martinelli parla molto, se la prende in continuazione con la Rai e poi vuole parlare con le televisioni e con il presidente Monti, «per rappresentargli non tanto il mio disagio personale quanto, un problema più generale: se ne stanno suicidando troppi», ripete, spiegando di volere andare avanti «fino a mezzanotte». Poi è troppo stanco, si fida di Lorini, lascia andare l’ostaggio, ringrazia il vicebrigadiere e, poco prima delle 21, si fa ammanettare: «E ora che mi succede? Mi dite cosa mi succede?», ha chiesto alle persone che incontra nel carcere di Bergamo dove si trova in isolamento nella sezione Protetti, sottoposto a «grandissima sorveglianza».