martedì 24 maggio 2011

LA POLITICA ITALIANA.IT - 24/05/11 - MILANO, STUCCHI (LEGA): CON PISAPIA SMANTELLATI MARGINI SICUREZZA

"Trasformerà comunità meneghina in multirazziale"

ROMA - "Se Pisapia sarà sindaco di Milano il 'laboratorio' di Via Padova, come lui stesso ha definito la zona simbolo della massiccia presenza di immigrati nel capoluogo lombardo, con tutti i problemi connessi, potrebbe diventare sistema". Lo scrive sul suo blog il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi."Se Pisapia - continua - metterà in pratica il suo programma, e non c`è una sola ragione per credere che non lo faccia se legittimato dal voto, potrebbe trasformare la comunità meneghina in una società multirazziale più di quanto non lo sia già adesso. Con l`aggravante, però, che alcuni argini di sicurezza che il Governo in carica ha messo a disposizione dei Comuni, e che a Milano si sono tradotti in ordinanze anti-dormitori e anti-degrado, saranno state nel frattempo smantellate".

giovedì 12 maggio 2011

IL SOLE 24 ORE - 12/05/11 - LA SFIDA DELLA LEGA AL PDL: PRIMI NELLA ZONA "ROSSA"

Non c'è solo Bologna. La Lega si è intestata il comando della sfida contro il centro-sinistra in 14 Comuni dell'Emilia-Romagna (tra cui Cento e Salsomaggiore) sui 30 in cui si vota. Ancora prima del voto, insomma, è riuscita a spuntare quasi la metà delle candidature a sindaco bilanciando già il suo rapporto di forza con il Pdl e aspettando di fare i conti finali dopo i ballottaggi. Bologna è il simbolo della fragilità del primo partito della coalizione di centro-destra ma gli altri 14 Comuni sono la conferma che questa volta i leghisti hanno visto un «boccone ghiotto» come dice Paolo Stefanini che con il suo libro "Avanti Po" descrisse l'avanzata padana nelle terre "rosse" dell'Emila e della Toscana. «Le divisioni del Pdl – dice – sono l'occasione giusta per crescere ancora. Questa volta a spese del Pdl». Dunque, «la costola della sinistra» adesso non farà male al Pd ma mira al suo alleato per scalzarlo da dominus della coalizione. Lo stesso copione che si è visto – e si vede – in "Padania".«Sfatiamo questo mito che il Carroccio cresce a spese della sinistra. Qui a Bologna la sfida è sull'egemonia del centro-destra». Fausto Anderlini, sociologo, con le sue ricerche demoscopiche ha descritto da tempo il fenomeno "verde" nelle roccaforti ex Pci e, a ogni tornata elettorale, quel colore ha macchiato sempre più l'Emilia-Romagna. Un'escalation che è partita dal 2,5% delle politiche 2001 fino all'8% del 2008 per poi accelerare all'11% delle europee 2009 e ancora al 15% delle regionali 2010. Un'exploit che in alcune zone dell'Emilia ha raggiunto anche consensi oltre il 20% (come si vede dalla cartina) e ha permesso di espugnare piccoli luoghi simbolici come Viano, comune rosso in provincia di Reggio Emilia. «Ma non è il muro rosso che viene buttato giù, a cadere – stavolta – è il muro del Pdl», ripete Anderlini. È dunque questa la sfida leghista: vincere sul Pdl più che vincere tout court. Minimizza Angelo Alessandri, deputato e segretario della Lega in Emilia: «Fino a due anni fa invece abbiamo preso molto dal centro-sinistra, oggi forse è vero che c'è più competizione con il Pdl ma chi vota Lega è deluso dalla politica e qui, dati i numeri, vuol dire deluso dal Pd. Anche perché tra la gente e tra gli amministratori il "no" del Pd al federalismo non è compreso né accettato». In questo voto la Lega si cimenta pure in due luoghi "sacri" per gli amanti della musica e candida un suo uomo a Zocca, paese di Vasco Rossi (cantautore amatissimo da Pierluigi Bersani) e uno a Monghidoro, dove è nato Gianni Morandi.Al di là dell'Appennino, invece, la strada è in salita. «La Toscana oggi è com'era l'Emilia qualche anno fa. Per noi è una stagione di semina, di investimenti politici: non è ora che aspettiamo il risultato». Giacomo Stucchi, deputato leghista in ascesa, non è di casa in Toscana. Bergamasco, vicino a Roberto Calderoli, è stato inviato nell'altra roccaforte rossa da Umberto Bossi: tecnicamente è "legato federale", una funzione che affianca il segretario della Toscana proprio per dare un calibro in più a questa gara. Qui si vota in provincia a Lucca e poi per i sindaci di Grosseto, Arezzo, Siena: nessun candidato leghista, si parte da posizioni più arretrate. «Far passare la "Padania" qui era dura ma ora, con un'azione di governo credibile su sicurezza, immigrazione e federalismo, possiamo giocarci la nostra partita immaginando un'escalation come c'è stata in Emilia. Abbiamo bisogno di due anni ancora». E l'inizio si colora di una strategia che punta dritto all'attacco delle cooperative. «C'è un forte malessere sia per le Coop della distribuzione che stanno uccidendo i piccoli commercianti sia per le grandi imprese edili che hanno di fatto escluso gli artigiani o i piccoli imprenditori. Ecco – conclude Stucchi – noi diamo una sponda agli esclusi da questo sistema economico di potere». Situazione diversa in Emilia dove invece Lega e cooperative hanno maturato un rispetto, se non una sintonia. «Sono loro che hanno scelto di sganciarsi dalla sinistra diventando Spa e ora vogliono muoversi con più libertà», spiega Alessandri. Un pragmatismo diverso da quello Toscana dove la campagna della Lega è ben diversa da quella emiliana: è una campagna da "piccoli numeri" che però vuole crescere puntando sul malessere, sulla rabbia, sugli esclusi. «La sinistra – racconta Stucchi – è sparita dalle periferie, dai piccoli paesi, si è arroccata nelle grandi città e nei centri storici ignorando quello che avviene tra i ceti più bassi. La svolta di centro-destra a Prato è la dimostrazione che c'è un malessere che la sinistra non sa più governare». Un'altra prova per la «costola della sinistra» che rilegge una storia tra gazebo nei mercati e richiamo identitario che pare funzionare anche oltre il Po.© RIPRODUZIONE RISERVATAIl Carroccio «dilaga» oltre il PoToscanaUmbriaMarcheEmilia Romagna

martedì 10 maggio 2011

ITALIA OGGI - 10/05/11 - UNA BIONDA PER DESTRA E SINISTRA

Di Pierre de Nolac


Destra e sinistra unite: nel nome (e nel gusto) della birra… Con una visita allo stabilimento e all’archivio storico Peroni, il club dei parlamentari amici della birra ha scoperto una delle realtà industriali più apprezzate nel mondo (ora è la Cina il primo mercato). Così dal leghista Giacomo Stucchi (numero uno del sodalizio) al Pd Enrico Farinone, i partecipanti hanno compiuto un viaggio nella storia d’Italia: nel 1964 venne lanciata la “sportiva” Nastro Azzurro, e i filmati hanno raccontato la “nascita” di un attore quale Terence Hill, oltre alla regia di esponenti della cinematografia “impegnata” come Cito Maselli. E le bionde. Il commento di Stucchi? “Sono tre i vizi di un uomo, donne, fumo e vizi. La loro somma è una costante. Nella vita possono venir meno le sigarette e le donne, ma meno male che c’è una birra così”.

giovedì 5 maggio 2011

AGENPARL - 05/05/11 - BIRRA:PARLAMENTARI IN VISITA ALLA BIONDA PERONI

"La birra non può far male. L'acqua sì". Le parole del direttore dello stabilimento romano della Peroni, Luigi Sironi, fanno da spot, tra il serio e il faceto, alla visita del Club parlamentari amici della birra. In collaborazione con Assobirra, col direttore Filippo Terzaghi ed il suo vice Andrea Bagnolini, l'associazione presieduta dal leghista Giacomo Stucchi ha reso omaggio all'azienda che da 165 anni fa bere gli italiani. "Siamo un'associazione nata da circa un anno - fa sapere l'esponente del Carroccio - ma contiamo già quasi un centinaio di parlamentari iscritti a questo progetto di orgoglio nazionale e valorizzazione di un prodotto che, obiettivamente, ormai contraddistingue il made in Italy agroalimentare". Oltre 4,5 milioni di ettolitri all'anno, 900 milioni di euro di fatturato, sedi succursali a Bari e Padova, la più famosa birra italiana si sta allargando oltre confine: uno dei brand, Nastro Azzurro, sta rosicchiando il mercato che una volta apparteneva a Germania e Danimarca su tutti. Peroni esporta in 60 Paesi esteri, principalmente Stai Uniti, Polonia e Canada. "Per noi è un onore ospitare Gli amici della birra - esordisce durante il buffet di benvenuto l'amministratore delegato di Peroni, lo spagnolo Alfonso Bosch - perché ciò testimonia l'attenzione al nostro settore da parte dei parlamentari. Siamo una grande realtà internazionale, capace di dar lavoro a 136 dipendenti fissi, più un incremento occupazionale del 20% nei periodi estivi, quelli di maggior produzione e commercializzazione". Accompagnati rigorosamente da hostess bionde, come la migliore tradizioni pubblicitaria della ditta birraia, la delegazione parlamentare visita lo stabilimento, attraverso i padiglioni adibiti alla produzione. "La nostra azienda segue precisi standard di ecosostenibilità - assicura il direttore romano Sironi - addirittura producendo energia in loco, che viene messa in rete in inverno ed utilizzata in estate". Poi la frase ad effetto, tra applausi e sorrisi: "La birra non può far male. L'acqua sì". Uno scherzo, ma non troppo: "Nel 1200 a Bruxelles si stava diffondendo l'epidemia di peste - spiega Sironi - e il vescovo Arnoldo intuì prima degli scienziati che la diffusione potesse dipendere dall'acqua contaminata. Così ordinò che la gente bevesse solo birra. Arloldo riuscì a porre un freno alla pestilenza e oggi è il santo protettore dei bevitori di birra". Leggenda a parte, Sironi precisa: "La birra non ospita batteri patogeni, perché contiene alcol, è acida, priva di aria. In più il luppolo ha potere batteriostatico". Quindi, il viaggio nel tempo del gruppo di parlamentari in escursione: si aprono le porte del museo storico Peroni, vero archivio di campagne pubblicitarie, etichette, bottiglie, macchinari, documenti. E un filmato a dimostrare come l'Italia, con la Peroni, sia riuscita a superare la logica della bottega della birra diffusa in Germania, diventando produttrice del luppolo fermentato a livello industriale. È un viaggio nella storia d'Italia, non solo di una casa produttrice: nel 1964 viene lanciata la "sportiva" Nastro Azzurro, sponsor per anni di tutte le manifestazioni veliche: "È un brend - spiega Sironi - destinato ad un pubblico giovane, dinamico, che incrementa la gradazione alcolica da 4.7 a 5". Ed è il periodo, in ritardo, dell'approdo Peroni in Carosello. Durerà fino al 1976, con spot storici, come quelli di due giovanissimi Terence Hill e Claudio Lippi. Ma Peroni è essenzialmente la "bionda per la vita", un'invenzione di Armando Testa, padre indiscusso della pubblicità tricolore, che durerà sino al 2003. E l'analogia non sfugge al leader del Club dei parlamentari, Stecchi: "Sono tre i vizi di un uomo - conclude al momento dei saluti - , donne, fumo e vizi. La loro somma è una costante. Nella vita possono venir meno le sigarette e le donne, ma menomale che c'è una birra così". Di seguito, l'intervista al presidente dell'associazione Club Amici della Birra, Giacomo Stucchi (Lega Nord).