Mentre su mafia capitale proseguono gli interrogatori in carcere di
assessori, consiglieri comunali ed ex capi di gabinetto del Partito Demografico,
come Odevaine e Venafro, stretti collaboratori dell'ex sindaco di Roma Veltroni
e del governatore del Lazio Zingaretti, il Presidente del Pd Matteo Orfini
cerca di coinvolgere nella bufera politico-giudiziaria addirittura i nostri
servizi segreti. Nella sua veste di commissario del partito a Roma, Orfini
annuncia un'interrogazione al Copasir, il Comitato parlamentare per la
Sicurezza della Repubblica, per chiedere come è possibile che i servizi segreti
non si siano accorti di cosa stava facendo una persona a loro nota come
carminati. Un tentativo di depistaggio dell'opinione pubblica subito stoppato
dal presidente del Copasir Giacomo
Stucchi, senatore della Lega Nord.
Presidente cosa risponde a Matteo Orfini che chiede chiarimenti sull'attività dei nostri servizi in riferimento alla vicenda Mafia Capitale?
"Semplicemente che il Copasir anche in questo caso ha fatto fin da subito il suo dovere, esercitando i suoi poteri di controllo. Ovvio che essendo il lavori del Copasir soggetti al vincolo di segretezza, notizie simili non siano di pubblico dominio. Di più non posso dire.
Presidente cosa risponde a Matteo Orfini che chiede chiarimenti sull'attività dei nostri servizi in riferimento alla vicenda Mafia Capitale?
"Semplicemente che il Copasir anche in questo caso ha fatto fin da subito il suo dovere, esercitando i suoi poteri di controllo. Ovvio che essendo il lavori del Copasir soggetti al vincolo di segretezza, notizie simili non siano di pubblico dominio. Di più non posso dire.
Però stando alle
parole di Orfini potrebbe sorgere il sospetto almeno di una certa
superficialità o di qualche debolezza da parte degli apparati di intelligence.
"Non sono affatto d'accordo. Su tutta la vicenda di mafia Capitale non
è emersa nessuna debolezza nel ruolo e nelle funzioni svolte dalle nostre
agenzie".
Il capo della Polizia Pansa ha parlato della possibilità di una gestione del trasporto di migranti dalla Libia da parte dell'Isis, ed ha espresso una certa preoccupazione per il rischio di infiltrazioni di terroristi sui barconi insieme ai clandestini. Che cosa ne pensa?
"Che sono preoccupazioni legittime e doverose. Prima l'infiltrazione dei terroristi tramite i barconi si riteneva solo possibile; oggi c'è il timore che possa essere anche probabile".
Questo significa che le minacce alla sicurezza da parte del terrorismo internazionale aumentano in proporzione al numero dei clandestini che arrivano in Italia. Che cosa fanno i servizi per fronteggiare questa situazione?
Il capo della Polizia Pansa ha parlato della possibilità di una gestione del trasporto di migranti dalla Libia da parte dell'Isis, ed ha espresso una certa preoccupazione per il rischio di infiltrazioni di terroristi sui barconi insieme ai clandestini. Che cosa ne pensa?
"Che sono preoccupazioni legittime e doverose. Prima l'infiltrazione dei terroristi tramite i barconi si riteneva solo possibile; oggi c'è il timore che possa essere anche probabile".
Questo significa che le minacce alla sicurezza da parte del terrorismo internazionale aumentano in proporzione al numero dei clandestini che arrivano in Italia. Che cosa fanno i servizi per fronteggiare questa situazione?
"I servizi
seguono le direttive adottate dal governo. Tutte le questioni più delicate
vengono seguite e il Comitato viene informato periodicamente. Non ritengo
giusto parlare nello specifico di una cosa o di un'altra, perché sono tutti
argomenti classificati e su cui vige la massima riservatezza".
Però anche il commissario per i diritti
umani del Consiglio d'Europa Muiznieks rileva una certa debolezza del sistema
italiano in conseguenza dei poteri di controllo non sufficientemente forti del
Copasir.
"Fin dal nostro insediamento, all'indomani del caso Snowden, ci siamo resi conto della necessità di implementare i poteri di controllo sull'attività dei Servizi a noi attribuiti. Da tempo discutiamo suoi contenuti di una nuova proposta di legge che attualizzi funzioni e compiti di Controllo del Comitato e nel contempo ne estenda i poteri rendendo ancor più incisiva la nostra azione.
"Fin dal nostro insediamento, all'indomani del caso Snowden, ci siamo resi conto della necessità di implementare i poteri di controllo sull'attività dei Servizi a noi attribuiti. Da tempo discutiamo suoi contenuti di una nuova proposta di legge che attualizzi funzioni e compiti di Controllo del Comitato e nel contempo ne estenda i poteri rendendo ancor più incisiva la nostra azione.
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