Giacomo
Stucchi, lei è presidente del Copasir, in sostanza l'organo di controllo dei
servizi segreti.Gli arresti di Roma e Milano sono la dimostrazione che anche in
Italia potrebbero esistere cellule del terrorismo islamico pronte a colpire. Come viene effettuato il
controllo del territorio?
C'è
l'impegno dell'Intelligence, ci sono le procure e le forze dell'ordine, che sono
costantemente operative. Il lavoro di controllo del territorio svolto sino a
oggi nel nostro Paese ha dato i suoi frutti. E il fatto che le operazioni
antiterrorismo, come quella da lei citata, si susseguano, se da un lato può
destare preoccupazione dall’altro dimostra che la prevenzione esiste e ha funzionato,
almeno fino ad ora.
In
Tunisia , dopo la strage di turisti sulla
spiaggia di Sousa, sono state chiuse moschee considerate centri di
reclutamento di terroristi. In italia
invece solo Matteo Salvini si oppone all'apertura di nuove.
“Matteo
Salvini fa benissimo a opporsi all’apertura di nuove moschee. Oltre a essere
potenziali centri di reclutamento per terroristi, come dimostrato da varie
inchieste, c’è da dire che in passato
spesso non sono stati fatti dei controlli adeguati sulla destinazione
d'uso di un certo tipo di aree, magari nelle periferie delle città. E poi c'è il problema della reciprocità: mi
chiedo se sia giusto che noi si debba concedere la costruzione di una moschea
in casa nostra, e non si possa invece vedere riconosciuto il diritto di
costruire una chiesa in Egitto, dove i cristiani copti vengono perseguitati e
ammazzati dai musulmani, piuttosto che in Arabia Saudita o in qualsiasi altro
Paese dell'Islam.
E per quanto riguarda la lingua?
Per quanto riguarda l'utilizzo della lingua
italiana nelle moschee seguirei il recente esempio austriaco che lo ha imposto
per legge”. Si è tollerato molto in nome della libertà di religione, senza sapere quello che veniva detto in
questi centri culturali che poi diventano
anche scuole islamiche e in alcuni casi anche delle infermerie per curare soggetti la cui
presenza si riteneva opportuno celare alle autorità. Più in generale, penso che
le moschee rappresentino un problema nel momento in cui, all'interno delle
stesse, ciò che viene predicato non è “compatibile con quelli che sono i valori
di un Paese civile e occidentale, come il nostro, e con le conquiste sociali e
culturali che sono costate sangue e vite nei secoli scorsi.
Come
mai le varie comunità islamiche in Italia, non denunciano i reclutatori che
operano nelle moschee?
“Questo
bisognerebbe chiederlo a chi vive in quelle comunità. Io posso dire che bisogna continuare a espellere tutti coloro
che all’interno delle comunità islamiche inneggiano all’odio o al terrorismo.
Certamente nel dato che lei evidenzia é possibile, come molti sostengono,
leggere anche una sorta di paura del "troppo filo-occidentale", con
tutte le possibili conseguenze del caso”.
Intanto dal
Nord Africa continuano ad arrivare migliaia di clandesini.
“Non
c’è da stupirsi, purtroppo. Abbiamo un
governo che non ha fatto nulla di concreto per impedire le partenze. Si è
parlato di blocco navale, di controllo delle coste, di affondamento
mirato dei barconi vuoti ormeggiati sulle coste libiche e, per ultimo dei
respingimenti, strumento che tutte le democrazie “normali” utilizzano, ma nulla
è stato fatto.
Fra l'altro, molti immigrati salvati
dai barconi non vengono neanche identificati. Come mai?
Coloro
che arrivano molte volte rifiutano di
farsi identificare perché nella maggior parte dei casi non sono profughi ma
clandestini che andrebbero espulsi immediatamente. Ma pure quelli che si fanno
identificare, pur sapendo di non essere in possesso dei requisiti per accedere
all'asilo, decidono di farlo e di presentare ugualmente una contestuale domanda
per la verifica del loro status, sapendo che conseguentemente verranno ospitati
a spese dei cittadini nei centri di raccolta o addirittura in hotel per un
lungo periodo. Da queste strutture, non
trattandosi di prigioni, sono liberi di muoversi come vogliono”.
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