Giulio
Regeni sarebbe stato rapito, torturato e ucciso da una gang di trucidi masnadieri
che avrebbe voluto usare il giovane ricercatore come merce di scambio per
un'estorsione, ma poi si sarebbe improvvisamente risolta all'omicidio perche il
ragazzo si era mostrato renitente all'iniziativa L'ultima delle verità ormai
fabbricate in serie dai vertici del Cairo, getta sull'indecorosa pantomima
allestita in Egitto, la luce accecante dell'insulto. ≪Al
Sisi e i suoi reggicoda sono evidentementeconvinti
che noi italiani portiamo l'anello al naso. Siamo stanchi di essere presi per i
fondelli, l'Italia merita rispetto ≫, tuona il presidente del
Copasir, Giacomo Stucchi. Perche dei predoni avrebbero dovuto trasformarsi
in torturatori, se lo scopo era sequestrare Regeniper chiedere un riscatto? ≪E una
ricostruzione talmente inverosimile che e del tutto inutile cercare di
rilevarne le illogicita. Ne il Copasir ne gli italiani sono disposti a continuare
ad accettare simili tentativi di raggiro che ormai l'Egitto porta
sistematicamente avanti nell'illusione di intorbidare le acque. Al Sisi sappia
che nessuno qui e disposto ad accettare verità di comodo. Se pensano di
prenderci per i fondelli, hanno sbagliato indirizzo. Qui l'anello al naso non
lo porta nessuno da tempo". Ha avuto modo di confrontarsi con il nostro
procuratore inviato al Cairo? Che cosa ne pensa Giuseppe Pignatone di questa
nuova verità? La notizia
è fresca e non abbiamo ancora avuto modo di soppesarla nel dettaglio. Ne
approfondiremo le incongruenze e i particolari inverosimili non appena il
procuratore riuscirà ad acquisire nuovi elementi".
Al Sisi aveva promesso pochi giorni fa che l'Egitto avrebbe fatto luce sulla
morte di Giulio. Perche questa nuova piroetta? "Assumere degli impegni in nome della
verità, per poi sperare che qualcuno si beva l'ennesimo tentativo di depistare
le indagini sulla morte del ricercatore è offensivo e inaccettabile. E 'ora che
i nostri ministri, Gentiloni in testa, cambino registro e chiedano più rispetto
per il nostro paese. Bisogna pretendere la verità. E' stato promesso. Siamo
stati insultati a sufficienza". Il Cairo sostiene che il
portafoglio di Giulio Regeni era in una sacca di pelle ritrovata in un
appartamento che ospitava i membri della banda. L'improvvisa riapparizione dei
documenti dovrebbe far riflettere, non crede? Basti notare lo stato di conservazione
dei documenti. Giulio Regeni è stato malmenato, torturato, sottoposto a
violenze, eppure sono perfettamenti intonsi. Neppure una goccia di sandue o una
piccola increspatura. Immacolati. La loro apparizione in circostanze misteriose
non fa che accrescere e rinsaldare le nostre perplessità: inducono il fondato
sospetto che le autorità egiziane sanno benissimo come sono davvero andate le
cose, ma non vogliono farcelo sapere". Che senso ha
inviare i nostri magistrati al Cairo per prendere parte alle idagini, se poi la
fabbrica l'ennesima verità di comodo? Cè l'intenzione di far saltare il tavolo?
" "Sono
soltanto due le opzioni possibili: o si dà la carta bianca ai nostri inquirenti,
garantendo loro pieno accesso agli atti e la possibilità di acquisire ulteriori
elementi, oppure non lo si fa e si traggono le conseguenze. O si collabora,
oppure no". E se non si collabora, quali
strumenti ha l' Italia per arrivare alla verità? La vera verita puo essere raggiunta soltanto
con un costante lavoro diplomatico in grado di convincere l'Egitto a indulgere
a più miti consigli". In ballo ci sono notevoli
interessi economici. "Renzi
è stato il primo a sdoganare al Sisi. Nessuno deve neppure pensare che la vita
di un giovane italiano valga meno di una commessa". Come
sono andate le cose secondo il Copasir, alla luce degli elementi in vostro
possesso? Non c'è convincimento unanime, perchè ancora troppi elementi
mancano all'appello per poter formulare giudizi circonstanziati. Tutti noi
naturalmente conveniamo che l'intelligence non c'entri nulla in questa storia. E
siamo tutti d'accordo sul fatto che la verità, nonostante le promesse di piena
collaborazione del Cairo, è ancora lontana. Per il resto ciascuno di noi si è
potuto formare in materia un'opinione differente: la mia è che Regeni stesse
conducendo ricerche piuttosto ingombranti che hanno infastidito qualcuno".
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