giovedì 24 febbraio 2011

IL GIORNO - 24/02/11 - BERGAMO STA CON BOSSI: "FEDERALISMO A TUTTI I COSTI"

Bergamo, 24 febbraio 2011 - La festa per i 25 anni del movimento a Bergamo la celebreranno, con tutta la solennità del caso, il 5 marzo, a Chiuduno, alla presenza del leader, Umberto Bossi, e di tutto lo “stato maggiore”, compresi il ministro per la Semplificazione normativa (il regista del federalismo municipale) Roberto Calderoli e il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli. Basterebbero solo gli incarichi della “trojka” (anche se Castelli è bergamasco d’adozione) per rendersi conto di come la Lega Nord orobica, in un quarto di secolo, sia cresciuta al punto da conquistarsi la ribalta nazionale. Un risultato che ha sorpreso molti, ma non chi visse gli albori: «Siamo sempre stati determinati – dice l’attuale assessore all’Urbanistica in Regione Lombardia, Daniele Belotti, nel 1994 eletto, giovanissimo, segretario provinciale – perché sappiamo cosa vogliamo. E la parola d’ordine è rimasta federalismo. Cominciò Bossi a parlarne negli anni Ottanta: adesso, finalmente, sembra che ci siamo». Parole che arrivano proprio mentre il Senato, a Roma, dà il via libera al decreto bloccato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. A marzo, secondo quanto anticipa il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, deputato, toccherà alla Camera. Ma la base leghista, di questo tira e molla tra istituzioni, cosa ne pensa? «C’è chi aspetta da vent’anni e vorrebbe tutto e subito – dice Pirovano – ma ci sono anche quanti hanno una visione più attenta e capiscono. L’importante, come ci ha insegnato Bossi, è rimanere calmi e freddi». Che a riporre fiducia nelle proposte del Carroccio in Bergamasca sia uno zoccolo molto duro di elettori lo dimostrano, del resto, i numeri: pur se distante dal picco storico del 43,2% raggiunto nel 1996, la Lega oggi rimane il primo partito con il 36,88% dei consensi ottenuti alle regionali del 2010, cioè oltre il 10% in più degli alleati del Pdl, «e – dice con orgoglio il segretario provinciale Cristian Invernizzi, assessore alla Sicurezza a Palazzo Frizzoni – 53 sindaci in provincia e 112 sezioni. Come giudico lo “stato di salute” del movimento nel nostro territorio? Darò 10 quando supereremo il 50%. Per ora mi fermo a un 8 e mezzo». Perché la forza della Lega, nonostante qualche defezione in corso d’opera, è proprio questa: fedeltà alle scelte di Bossi, compattezza e determinazione. Come spiegano due amministratori locali, il sindaco di Seriate, Silvana Santisi Saita, e quello di Alzano, Roberto Anelli, «Lega e Pdl sono rimasti gli unici punti fermi per la gente. Il territorio ha dato mandato alla Lega di portare avanti il federalismo e si aspetta che in questa legislatura lo porti a casa». Pure i rapporti con il premier Silvio Berlusconi, visti in quest’ottica, imbarazzano meno: «Nel nostro partito – dice Invernizzi – non esistono berlusconiani e antiberlusconiani. Esistono solo i “bossiani”. Lui detta la linea, e noi gli diamo fiducia». «Come – chiosa il deputato Giacomo Stucchi, che entrò in Parlamento nel 1996 – accade in una buona famiglia. Gli anni sono passati ma le cose non sono cambiate». Così, mentre la parola “secessione” sembra, per ora, finita in soffitta («Dobbiamo prendere atto, pragmaticamente, che in questo momento discuterne è irrealistico», rileva Invernizzi), il movimento guarda avanti: «I problemi degli altri partiti non ci riguardano – dice Pirovano - Noi abbiamo tanti giovani che mostrano qualità e chiarezza di idee. Nei miei primi anni li usavamo, sbagliando, come manovalanza. Ma adesso camminano con le loro gambe».

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