Ancora esecuzioni da parte dei jihadisti dello Stato islamico.
Quasta volta non si tratta di occidentali, ma di quattro peshmerga, i
miliziani curdi che da oltre dieci giorni tentano di respingere
l'avanzata dell'Is verso la città di Kobane, non distante dal confine
tra Siria e Turchia. Secondo Osservatorio nazionale per i diritti umani,
i jihadisti hanno decapitato i quattro curdi, di cui tre donne, caduti
nelle loro mani durante i combattimenti. L'ong ha riportato anche un
dettaglio macabro: le teste delle vittime sono state esposte nella città
di Jarablus. Il britannico John Cantlie, ostaggio dei jihadisti dell'Is appare per
la terza volta in un video, diffuso in nottata e intitolato "prestatemi
ascolto" e "messaggi del detenuto britannico John Cantlie". Un video di
5 minuti e mezzo in cui il 43enne giornalista che ha lavorato per una
serie di testate tra cui il Sunday Times appare vestito con la stessa
tuta arancione, seduto a un tavolo. Ora il filmato è stato rimosso da
Youtube e decine di account twitter pro-is sono stati chiusi. L'Is
incalza e l'America continua a rimbalzare colpe e respondabilità. LA MINACCIA NUCLEARE - Lo Stato Islamico come
minaccia nucleare. A sostenerlo e' stata il ministro dell'Interno
britannico, Theresa May, parlando dal palco del congresso dei
conservatori in corso a Birmingham. "L'Isis potrebbe presto entrare in
possesso di armi chimiche, biologiche o persino nucleari", ha detto May,
aggiungendo che questo "e' il primo vero e proprio Stato terrorista al
mondo". I toni allarmistici di May sono stati subito appoggiati dagli
interventi di altri delegati che, insieme al ministro, hanno ripetuto
che "l'Isis e' una seria minaccia che dobbiamo fermare", anche perche',
come ha ribadito il titolare degli Interni, "stanno operando a poche ore
di volo dal nostro Paese". May, che corre anche per la leadership del
partito dei Tory nei prossimi anni, ha poi ricordato un allarme lanciato
dallo stesso primo ministro David Cameron: "Questa battaglia dovra'
essere combattuta per molti anni in futuro. La lezione della storia ci
dice che quando i nostri nemici dicono di volerci attaccare, lo vogliono
fare veramente. Non dobbiamo scappare di fronte alle nostre
responsabilita', ora". COPASIR - "Una giusta preoccupazione deve
realisticamente esserci. Quello che va evitato e' un clima di eccessivo
allarmismo". Lo ha detto Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, al
termine dell'audizione del presidente del consiglio Matteo Renzi. "Non
c'e' stato nessun focus particolare sul Vaticano", ha aggiunto Stucchi,
"ma si sono individuati alcuni obiettivi sensibili su cui concentrare
l'attenzione. Non abbiamo parlato di ostaggi", ha concluso.
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