Folla di
pellegrini allo Scoglio. C’era anche il parlamentare leghista Stucchi
Vanno usati tutti i mezzi per
sconfiggere la mafia e anche la preghiera può fare la sua parte. La Giornata di
preghiera per la conversione dei mafiosi e la custodia della casa comune,
voluta dal vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, va intesa come un tentativo
di far scattare la voglia di ravvedimento nei cuori di chi ha scelto la via del
male. Il Santuario diocesano Madonna dello Scoglio, uno dei più frequentati dai
pellegrini, anche ieri, primo sabato del mese, ha accolto una grande folla. Moltissima
gente è rimasta fuori dalla chiesa, nuova e capiente, dove il vescovo Francesco
Oliva ha presieduto la celebrazione eucaristica che è stata preceduta da una
riflessione di fratel Cosimo, fondatore dell’Opera dello Scoglio. Tra i
presenti tante autorità, a partire dal Presidente del Copasir, il senatore Giacomo
Stucchi della Lega Nord, il vice presidente della Regione Calabria, Antonio
Viscomi, il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, e le massime rappresentanze
delle forze dell’ordine, provinciali e territoriali. Fratel Cosimo ha
utilizzato brani dell’Antico e del Nuovo Testamento per richiamare alla conversione
quanti sono lontani dalla Chiesa. Una chiesa che sa riconoscere le proprie
fragilità, ma che sa di poter contare sulla forza e sulle certezze del Vangelo.
Questa giornata non nasce per caso, è la naturale conseguenza di un percorso
che dura da anni. Senza andare a scomodare i tempi in cui la ‘ndranghe - ta
aveva preso di mira il compianto vescovo Antonio Ciliberti, costretto a girare accompagnato
dalla scorta, è giusto ricordare le tantissime attività sociali e formative messe
in piedi dalla Chiesa locrese per togliere linfa alla ndrangheta; basta
ricordare i progetti che hanno offerto opportunità lavorativa ai giovani, oppure
la fondazione antiusura per contrastare nella Locride il fenomeno dello
strozzinaggio; l’impegno è proseguito con tante iniziative di carattere
formativo volute dal vescovo Oliva (come la scuola “Laudato si’” sui temi
ambientali o il concorso sulla legalità, “Madonna di Polsi“, destinato agli
studenti). Impegno sempre più concreto con l’utilizzo di numerosi beni
confiscati alla ‘ndrangheta. Queste, per citare soltanto alcune iniziative che vanno
tutte nella direzione di quanto indicato dal Papa e che seguono le indicazioni
della Conferenza Episcopale Calabra. La Chiesa sa, però, che la preghiera è
vitale e, se a pregare è tutta la comunità, si possono ottenere grandi
risultati, anche sconfiggere i disegni criminali di gente senza scrupoli che
condizionano negativamente la Locride. “Non ci si può piegare alla ‘ndrangheta
ha ricordato il vescovo” che per questa occasione ha scritto una preghiera,
intitolata “Sogniamo un’umanità vera per continuare a sperare!”, che è stata
letta nel Santuario della Madonna dello Scoglio. Una preghiera che invoca amore
per la nostra terra: “Converti i cuori di pietra in cuori di carne - recita in un
passaggio la preghiera- facci comprendere che ogni alleanza mafiosa è una via
di morte, una scelleratezza che rovina la nostra terra, paralizza il suo
sviluppo economico e sociale, distrugge la nostra cultura. Siamo inquieti,
Signore, fino a quando la nostra terra sarà piegata al potere mafioso. ”Giovanni Lucà
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