I pm di Siracusa: non abbiamo elementi investigativi. Msf: campagna oscena
La nota riservata è stata trasmessa al comitato parlamentare di
controllo sull’attività dell’intelligence. Arriva dal Dis, il
dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e nega «l’esistenza di un
rapporto predisposto dai servizi segreti italiani e attestante rapporti tra
scafisti e Organizzazioni non governative per il controllo del traffico dei
migranti nel Mediterraneo». Tocca dunque al presidente leghista Giacomo Stucchi
smentire pubblicamente quanto aveva sostenuto il segretario del suo partito
Matteo Salvini sull’«esistenza di un dossier degli 007 sui legami tra
associazioni e trafficanti di uomini». E così confermare come le accuse
lanciate dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro non siano supportate da
alcun riscontro. Una circostanza già sottolineata dai responsabili delle due
Agenzie durante le audizioni segrete delle scorse settimane e ribadita dal capo
della Procura di Siracusa ieri mattina in Parlamento quando ha dichiarato: «Non
ci risulta, per quanto riguarda asseriti collegamenti obliqui o inquinanti con
trafficanti, né per quanto riguarda Ong né parti di Ong. Non abbiamo alcun
elemento investigativo». I servizi segreti I primi a essere ascoltati dal
Copasir sul ruolo delle Organizzazioni non governative erano stati i direttori
dell’Aise e quello dell’Aisi che avevano riconosciuto come alcune «navi
“private” arrivino a ridosso delle acque libiche» chiarendo però che «non
risulta alcun collegamento tra reti criminali e Ong». Una posizione ribadita
ieri nella comunicazione del Dis. Del resto da mesi i servizi segreti hanno
un’attenzione particolare su quanto accade in Libia, sia per quanto riguarda la
situazione interna, sia per monitorare i flussi migratori. E per questo non
escludono che ci possa essere stata la «captazione» di conversazioni tra
trafficanti e membri di equipaggi stranieri per localizzare le imbarcazioni dei
migranti e andare a prenderli. Ma questo — è stato specificato — senza trovare
riscontro ad illeciti accordi economici. I magistrati Una
linea che trova d’accordo il procuratore di Siracusa, ascoltato ieri dalla
commissione Difesa del Senato che poi ha precisato: «Alcune Ong hanno un
atteggiamento molto collaborativo, altre un atteggiamento meno collaborativo
nel senso che certamente non si sprecano a dare informazioni. Questo però non
l’abbiamo mai interpretato come un ostacolo alle indagini, ma come un
atteggiamento ideologico, come coerenza col loro atteggiamento di essere favorevoli
al migrante e non alla polizia». Stamattina tocca di nuovo a Zuccaro parlare di
fronte all’organismo parlamentare presieduto dal senatore Nicola Latorre. E
sarà interessante scoprire che posizione prenderà il magistrato di Catania,
anche tenendo conto che nelle stesse ore di lui si occuperà il Csm per valutare
l’opportunità delle sue esternazioni televisive dei giorni scorsi. Ma anche per
stabilire come mai due uffici giudiziari che si occupano delle stesse vicende
abbiano ipotesi investigative così distanti. Le verifiche non sono terminate,
anche i magistrati di Trapani stanno svolgendo accertamenti. Ma al momento
nessuno ha ottenuto riscontro a eventuali patti illeciti, come del resto ha
dovuto riconoscere lo stesso Zuccaro quando ha parlato di ipotesi e ha dovuto
ammettere di non avere prove. Le associazioni Di
«campagna oscena, disumana e vergognosa», hanno parlato ieri i rappresentanti
di Medici senza Frontiere che si sono detti «indignati» per le polemiche. Per
questo Marco Bertotto ha voluto spiegare come si svolgono le loro missioni:
«Neghiamo con forza di avere contatti con trafficanti di esseri umani, le
telefonate che riceviamo sono di nostri colleghi che operano in Libia. Non
possiamo riportare i migranti soccorsi sulle coste libiche, altrimenti, secondo
convenzioni e accordi internazionali, sarebbero respingimenti. Se parliamo di
soccorso in mare, a segnalazione si interviene. Quando noi avvistiamo
imbarcazioni in difficoltà, prima segnaliamo alla Guardia costiera e attendiamo
da loro l’autorizzazione per intervenire. Non abbiamo alcun contatto con i
trafficanti». Un’attività che, come riconosce il commissario europeo Dimitri
Avramopoulos, «ha contribuito a salvare oltre 500mila vite».
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