"La
Lega non si sottrarrà, se ci verrà chiesto di votare per i bombardamenti in
Iraq. Noi pensiamo che l'azione contro il terrorismo dell'Isis debba essere
risoluta e che serva l'impegno di tutti". Giacomo Stucchi, senatore della Lega Nord e
presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, non ha
dubbi: stavolta il governo Renzi avrà il loro voto a favore. Presidente Stucchi,
lei però ha già detto che un attimo dopo rischieremo tutti di più.
"Sappiamo bene che quando un Paese si impegna direttamente in azioni
belliche contro l'Isis, andando a colpirli nel loro territorio, ovviamente
aumenta il rischio di una rappresaglia. I proclami contro la Francia hanno
comportato un aumento dell'allerta e una giustificata preoccupazione". L'Italia
sotto questo profilo è pronta? "Da quel che mi risulta - prosegue - la
nostra intelligence si sta muovendo bene. Naturalmente si dovrà fare di più,
perché un rischio possibile dal giorno dopo l'entrata in guerra può diventare
probabile. E il lavoro dell'intelligence diventa sempre più difficile
considerando i pochi uomini e i tanti fronti. Se i numeri dell'immigrazione
dovessero ancora aumentare, ad esempio, il controllo capillare sui possibili
terroristi sarebbe più difficile". Che cosa servirebbe? "Più uomini e
più mezzi. Le leggi ci sono". In definitiva, però, non la scandalizza la
prospettiva di entrare in guerra contro lo Stato Islamico in Iraq. No, non mi
scandalizza. Ripeto: la Lega è d'accordo su una azione più risoluta. Dico solo
che automaticamente vanno prese le contromisure".
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