La cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica «pone
seri problemi di sicurezza nazionale, visto che la rete Telecom è la
struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le
comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate». A
lanciare l'allarme all'agenzia Ansa è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi.
Allarme compreso dal premier Letta, in visita negli Stati Uniti: «Ci
sono poi gli asset strategici, come la rete, che non vogliamo perdere»,
ha detto Enrico Letta, parlando a Bloomberg Tv. Della loro
importanza, «siamo molto consapevoli e vogliamo seguirne lo sviluppo,
perché non vogliamo perdere questi aspetti strategici dell'operazione.
Non è un problema di nazioni, ma un problema di interessi strategici»,
ha concluso. LA RETE- Dunque l'allarme del Comitato parlamentare
per la sicurezza della Repubblica è sulla rete Telecom, che deve far
capo allo Stato: «Questo deve accadere e controlleremo che ciò accada.
Se l'indirizzo del Governo è questo, sarà condiviso dal Comitato e
faremo di tutto perché ciò avvenga veramente», afferma Stucchi, senatore
della Lega Nord. Il presidente del Copasir ha aggiunto che «è
necessario appurare quel che sta accadendo ed è opportuno che Giampiero
Massolo (direttore del dipartimento delle informazioni per la
sicurezza, ndr) venga a riferire al Copasir sui dettagli
dell'operazione» che ha portato la spagnola Telefonica al controllo di
Telecom «e sulle problematiche che possono discenderne in termini di
sicurezza». LA GOLDEN SHARE - Intanto il viceministro dello
Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, a margine di un'audizione in
commissione al Senato su Telecom Italia risponde ai cronisti sulla
possibilità di utilizzo della Golden share: «Per la verità da diversi
giorni stiamo lavorando a questo regolamento e a quello sulle strutture
strategiche di carattere difensivo e di sicurezza. Non siamo giunti a
una definitiva conclusione. Le decisioni spettano al presidente Letta,
aspettiamo che rientri dagli Usa». Il premier riferirà alla Camera
martedì mattina. Per giovedì 26, invece, è prevista l'audizione in
Senato del presidente della Consob Giuseppe Vegas. «ABBIAMO LE MANI LIBERE»
- Catricalà ha anche aggiunto: «Sul piano tecnico abbiamo lavorato
tanto, ma ormai è una decisione di carattere politico, di vertice». In
ogni caso, «la parte buona di una medaglia che non si presenta buona» è
che «come non hanno detto niente a Bernabè così hanno fatto con
noi, volevano farla nel loro legittimo privato - ha concluso - Siccome
non siamo stati informati abbiamo le mani libere, perché nessuno ha
detto sì». TITOLO AL -4,6% IN BORSA - Nel frattempo i mercati non
hanno reagito bene. Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso,
era arrivato a perdere quasi il 5%, ed è entrato in asta di volatilità.
Riammesso alle contrattazioni, cede alla chiusura di Piazza Affari il
-4,6%. In ribasso le azioni collegate anche all'estero: in Brasile Tim,
dopo aver guadagnato martedì circa il 10%, corregge circa del 5%; a
Madrid Telefonica perde lo 0,31%. Intensi gli scambi, pari a 221
milioni di pezzi passati di mano a fronte dei 162 milioni di media in
un'intera seduta dell'ultimo mese. I PICCOLI AZIONISTI - Nel
frattempo si muove l'Associazione dei piccoli azionisti Telecom (Asati),
che chiede nuovamente la convocazione di un'assemblea straordinaria per
l'aumento di capitale da 3 miliardi euro, riunione a cui dovranno
partecipare «tutti i principali azionisti, fondi italiani ed esteri»,
«per superare il blocco previsto di Telco». Inoltre, invita tra gli
altri il governo ad approvare «celermente» i regolamenti attuativi per
la «Golden Power», e la Consob e la Sec a controllare che gli accordi
tra i soci Telco non aggirino l'obbligo di opa. Qualora queste azioni
non venissero adottate, «Asati si attiverà presso tutte le Autorità
nazionali e internazionali, non ultima la magistratura e il Tribunale
Europeo di Straburgo per i diritti dell'uomo, per denunciare tutti quei
consiglieri che nel corso del prossimo cda del 3 ottobre possano ledere
con le loro decisioni, supportando Telco, gli interessi di tutte le
minorities, dei livelli occupazionali, anche in riferimento a tutti i
dipendenti azionisti in servizio e in pensione». ZANONATO-SINDACATI -
Tra le reazioni alla vendita di Telecom anche quella dei sindacati. Con
una lettera i segretari generali dei sindacati, Camusso, Bonanni e
Angeletti, chiedono un incontro urgente su Telecom al ministro per lo
sviluppo economico, Flavio Zanonato. «Li incontro volentieri» ha
risposto il ministro in un tweet.
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