giovedì 21 gennaio 2010

IM-IMPRESA MIA.COM - 21/01/2010 - ETICHETTE ALIMENTARI: ANCHE PROCESSI E ADDITIVI

Grande tema d’attualità, la trasparenza nei confronti del cittadino – consumatore richiede che i prodotti alimentari siano contraddistinti da un’etichettatura chiara e completa, con tutte le informazioni sugli ingredienti utilizzati. In linea con gli orientamenti Ue, per assicurare una completa informazione ai consumatori sulla qualità dei prodotti acquistati, la Camera dei deputati sta attualmente esaminando in Assemblea il disegno di legge n. 2260, che dispone l’obbligo per i prodotti alimentari posti in commercio, di riportare nell’etichetta anche l’indicazione del luogo di origine o di provenienza dei prodotti stessi. Inserendosi all’interno dell’importante processo di riforma avviato nel settore, i deputati leghisti Giacomo Stucchi, Davide Caparini, Andrea Gibelli e Marco Reguzzoni hanno presentato, martedì 19 gennaio, una proposta ( n.2963). concernente l’etichettatura la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari. La proposta è stata assegnata alla XII Commissione (Affari sociali). Secondi i deputati, una maggiore informazione può tutelare da alcune patologie: il numero in crescita di bambini e di adolescenti colpiti da obesità pare connesso al crescente ricorso, in particolare da parte di settori produttivi di carne di pollo, a tecniche di “alimentazione forzata” nei confronti degli animali da allevamento poi destinati a fornire la carne successivamente messa in vendita, sia sfusa che preconfezionata. Un discorso simile, ma sul versante della verdura, degli ortaggi e della frutta, è quello riguardante il crescente ricorso alla cosiddetta “concimazione carbonica” (cioè l’utilizzo di gas etilene o di anidride carbonica) che velocizza i processi di coltivazione in serra. Su un terzo versante anche l’eccessiva presenza, in alimenti e in bevande, di sostanze additive quali i coloranti e gli aromi è fonte di numerosi problemi di salute: si pensi alle sostanze cosiddette “allergeniche”, cioè che producono disturbi del comportamento e allergie soprattutto nei minori, che a volte sono presenti per natura in alcuni ingredienti base della nostra alimentazione ma che più spesso vengono introdotte nella produzione. Perciò è necessaria la maggiore trasparenza delle informazioni fornite ai consumatori in modo tale che chi intenda ricorrere ad alimenti o a bevande frutto di processi produttivi in parte artificialmente modificati sia, com’è ovvio che debba essere, del tutto libero di farlo, ma allo stesso tempo sia messo in grado di compiere una scelta pienamente consapevole grazie a un’etichettatura che sia ancora più completa rispetto a quanto avviene oggi. Non si tratta, però, di mettere veti ai produttori bensì di fare in modo che ogni additivo o processo non naturale cui si faccia ricorso nella produzione di generi destinati all’alimentazione umana sia indicato in modo chiaro e perfettamente leggibile nelle etichette.

Nessun commento: