venerdì 9 ottobre 2009

CAMERA.IT - 09/10/09 - ESUBERI ALLA TENARIS DALMINE?

ROMA, 09/10/2009. Nella seduta del 7 ottobre scorso, è stata portata all’attenzione del premier Silvio Berlusconi e dei ministri dello Sviluppo economico, Claudio Scajola e del Welfare, Maurizio Sacconi, una vicenda riportata dai giornali della provincia di Bergamo circa possibili esuberi alla Tenaris Dalmine. A sollevare il caso alcuni deputati leghisti di cui si è fatto portavoce, il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi (nella foto). Nell’interpellanza si fa riferimento al'edizione del 29 settembre 2009 de L'Eco di Bergamo che riportava a pagina 30 l'esito dell'incontro avvenuto tra la proprietà e i rappresentanti sindacali dei lavoratori, presso la sede della Confindustria di Bergamo, evidenziando come nel biennio 2010-2011 il piano industriale proposto da Tenaris Dalmine, a fronte di 114 milioni di euro di investimenti, prevedesse però l'esubero di 1.024 persone (di cui 836 impegnati negli stabilimenti bergamaschi). Secondo la Tenaris Dalmine l'impatto sociale dei tagli occupazionali potrebbe essere in parte attenuato dal fatto che più della metà dei soggetti interessati potrebbe accedere alla pensione in un arco temporale inferiore o pari ai cinque anni. La prospettiva peggiore riguarderebbe gli stabilimenti di Dalmine e Sabbio con una perdita di organico complessiva di 717 posti, oltre alla situazione anch'essa molto preoccupante di Costa Volpino con una riduzione di 119 occupati e di Arcore con 64 lavoratori interessati, e la situazione ancor più compromessa di Piombino che con 120 dipendenti potrebbe essere anche completamente chiuso. In merito a questa vicenda, i deputati leghisti chiedono di sapere se il Governo non ritenga di assumere iniziative nei confronti della Tenaris Dalmine affinché riveda le scelte annunciate, offrendo anche la piena collaborazione dei Ministeri preposti al fine di mantenere in essere un livello di produzione adeguato a garantire la situazione occupazionale esistente. Inoltre, se, qualora la Tenaris Dalmine dovesse confermare le decisioni assunte nel piano industriale illustrato ai sindacati, non si ritenga opportuno attivare una specifica unità di crisi presso il Ministero del Welfare coinvolgendo pienamente i rappresentanti dei lavoratori e richiedendo la presenza al tavolo pure del Ministero dello sviluppo economico, al fine di individuare ogni possibile soluzione che eviti o limiti notevolmente ripercussioni negative sugli attuali livelli occupazionali, garantendo comunque fin da ora la copertura economica degli eventuali ammortizzatori sociali necessari.

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