martedì 2 maggio 2017

02/05/17 - CORRIERE DELLA SERA - LA NOTA RISERVATA DEI SERVIZI SEGRETI "NESSUN DOSSIER SU ONG E SCAFISTI"



I pm di Siracusa: non abbiamo elementi investigativi. Msf: campagna oscena
La nota riservata è stata trasmessa al comitato parlamentare di controllo sull’attività dell’intelligence. Arriva dal Dis, il dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e nega «l’esistenza di un rapporto predisposto dai servizi segreti italiani e attestante rapporti tra scafisti e Organizzazioni non governative per il controllo del traffico dei migranti nel Mediterraneo». Tocca dunque al presidente leghista Giacomo Stucchi smentire pubblicamente quanto aveva sostenuto il segretario del suo partito Matteo Salvini sull’«esistenza di un dossier degli 007 sui legami tra associazioni e trafficanti di uomini». E così confermare come le accuse lanciate dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro non siano supportate da alcun riscontro. Una circostanza già sottolineata dai responsabili delle due Agenzie durante le audizioni segrete delle scorse settimane e ribadita dal capo della Procura di Siracusa ieri mattina in Parlamento quando ha dichiarato: «Non ci risulta, per quanto riguarda asseriti collegamenti obliqui o inquinanti con trafficanti, né per quanto riguarda Ong né parti di Ong. Non abbiamo alcun elemento investigativo». I servizi segreti I primi a essere ascoltati dal Copasir sul ruolo delle Organizzazioni non governative erano stati i direttori dell’Aise e quello dell’Aisi che avevano riconosciuto come alcune «navi “private” arrivino a ridosso delle acque libiche» chiarendo però che «non risulta alcun collegamento tra reti criminali e Ong». Una posizione ribadita ieri nella comunicazione del Dis. Del resto da mesi i servizi segreti hanno un’attenzione particolare su quanto accade in Libia, sia per quanto riguarda la situazione interna, sia per monitorare i flussi migratori. E per questo non escludono che ci possa essere stata la «captazione» di conversazioni tra trafficanti e membri di equipaggi stranieri per localizzare le imbarcazioni dei migranti e andare a prenderli. Ma questo — è stato specificato — senza trovare riscontro ad illeciti accordi economici. I magistrati Una linea che trova d’accordo il procuratore di Siracusa, ascoltato ieri dalla commissione Difesa del Senato che poi ha precisato: «Alcune Ong hanno un atteggiamento molto collaborativo, altre un atteggiamento meno collaborativo nel senso che certamente non si sprecano a dare informazioni. Questo però non l’abbiamo mai interpretato come un ostacolo alle indagini, ma come un atteggiamento ideologico, come coerenza col loro atteggiamento di essere favorevoli al migrante e non alla polizia». Stamattina tocca di nuovo a Zuccaro parlare di fronte all’organismo parlamentare presieduto dal senatore Nicola Latorre. E sarà interessante scoprire che posizione prenderà il magistrato di Catania, anche tenendo conto che nelle stesse ore di lui si occuperà il Csm per valutare l’opportunità delle sue esternazioni televisive dei giorni scorsi. Ma anche per stabilire come mai due uffici giudiziari che si occupano delle stesse vicende abbiano ipotesi investigative così distanti. Le verifiche non sono terminate, anche i magistrati di Trapani stanno svolgendo accertamenti. Ma al momento nessuno ha ottenuto riscontro a eventuali patti illeciti, come del resto ha dovuto riconoscere lo stesso Zuccaro quando ha parlato di ipotesi e ha dovuto ammettere di non avere prove. Le associazioni Di «campagna oscena, disumana e vergognosa», hanno parlato ieri i rappresentanti di Medici senza Frontiere che si sono detti «indignati» per le polemiche. Per questo Marco Bertotto ha voluto spiegare come si svolgono le loro missioni: «Neghiamo con forza di avere contatti con trafficanti di esseri umani, le telefonate che riceviamo sono di nostri colleghi che operano in Libia. Non possiamo riportare i migranti soccorsi sulle coste libiche, altrimenti, secondo convenzioni e accordi internazionali, sarebbero respingimenti. Se parliamo di soccorso in mare, a segnalazione si interviene. Quando noi avvistiamo imbarcazioni in difficoltà, prima segnaliamo alla Guardia costiera e attendiamo da loro l’autorizzazione per intervenire. Non abbiamo alcun contatto con i trafficanti». Un’attività che, come riconosce il commissario europeo Dimitri Avramopoulos, «ha contribuito a salvare oltre 500mila vite».

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