martedì 26 aprile 2016

CORRIERE.IT 26/04/16 - ATTENTATI ISIS IN ITALIA, IL COPASIR: MANCANO RISCONTRI CONCRETI

Il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Giacomo Stucchi: si tratta di un warning generico
L'allarme attentati in Italia è stato lanciato dal direttore della National intelligence americana James Clapper: l'Isis ha cellule dormienti in Italia, Gran Bretagna e Germania, simili a quelle che hanno colpito a Parigi e a Bruxelles. Non e' dato sapere dove il gruppo jihadista e' pronto a sferrare il prossimo attacco, ma sembra certa la volonta' di compiere attentati in questi tre Paesi. Anche i funzionari delle intelligence europee hanno informazioni provenienti da molteplici fonti secondo le quali Germania, Gran Bretagna e forse altri paesi sarebbero nel mirino delle reti europee dell'Isis. Ma il presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), Giacomo Stucchi, afferma che l'allarme dell'intelligence Usa è senza riscontri. "Si tratta di un warning generico, privo di riscontri concreti. Del resto tutti i Paesi dell'Occidente sono potenzialmente nel mirino dei terroristi, ed e' facile che anche l'Italia lo sia". Il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, al termine dell'audizione del capo della Polizia, Alessandro Pansa, ridimensiona l'allarme lanciato dal direttore della National intelligence Usa James Clapper . "Manca l'indicazione di una minaccia puntuale e specifica", spiega Stucchi, "su una pianificazione riscontrabile". Per Stucchi, "e' necessario essere realisti e confrontarsi con il tema: e' giusto portare all'attenzione dei cittadini eventuali criticita' ma e' altrettanto corretto non generare paure inutili". "Il capo della polizia ha fatto una ricognizione della minaccia terroristica - ha concluso il presidente del Copasir - e assicurato che tutte le segnalazioni vengono vagliate con estrema attenzione e che c'e' un attento monitoraggio di possibili collegamenti con terroristi di altri Paesi di chi sta in Italia e anche di chi fa attivita' di propaganda e proselitismo".

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