venerdì 28 agosto 2015

IL TEMPO - 23/08/15 - ANCHE IL COPASIR VUOLE VEDERCI CHIARO E CHIEDE UNA RELAZIONE AL VIMINALE

Sui funerali di Casamonica «come Copasir chiederemo di acquisire la relazione che il prefetto Gabrielli ha inviato al ministo Alfano. Faremo le nostre valutazioni, ma è chiaro che su questa vicenda l’intelligence dei servizi non c’entra, ha altre finalità. È una questione di ordine pubblico più che di intelligence». Così Giacomo Stucchi (Lega), presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). Ed è sull’elicottero che ha sorvolato la chiesa Don Bosco, alla periferia di Roma, lanciando petali di rose sulla folla che seguiva le esequie di Vittorio Casamonica, che si concentrano i dubbi e le perplessità di Stucchi. La vicenda dell’elicottero, che non era stato autorizzato per quel volo, ha sollevato le preoccupazioni di molti, politici e cittadini comuni, convinti che così come è stato facile per il pilota del velivolo gettare rose, sarebbe stato altrettanto facile, per ipotetici terroristi dell’Isis, sganciare bombe. Un’ipotesi lontana ma che, dopo le più recenti dichiarazioni dei portavoce dello Statpo Islamico sull’importanza di conquistare la citta di Roma, simbolo del cristianesimo nel mondo, diventa un’argomento di seria riflessione sulla sicurezza dei cieli italiani. «Penso sia opportuno - ha detto Stucchi - verificare più approfonditamente possibile, verificare tutto ciò che si sapeva e capire cosa non ha funzionato. E non parlo solo di Roma o del Giubileo. Se il livello di controlli è questo - osserva ancora Stucchi - quanto accaduto al Tuscolano potrebbe accadere dappertutto, quell’elicottero avrebbe potuto lanciare di tutto. Bisogna evitare che situazioni come queste possano ripetersi e accertare le responsabilità di un ordine pubblico carente. Credo che il questore debba dare molte risposte. E spero di trovare risposte adeguate nella relazione di Gabrielli». L’elicottero, come ha spiegato già venerdì l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione Civile), non ha rispettato il piano di volo, non comunicando la breve deviazione alla torre di controllo. Partito l’elisuperficie di Tersigno, vicino Napoli, sarebbe dovuto atterrare su quella dell’Anagnina. Poi, poco prima dell’atterraggio, il cambio di rotta non autorizzato sullo spazio cittadino. Quella tipologia di velivolo, aveva spiegato ancora l’Ente, non avrebbe potuto sorvolare il centro abitato perché si trattava comunque di un monomotore. Inoltre - sempre secondo la ricostruzione dell’Enac - si sarebbe abbassato a una quota non consentita per lanciare i fiori. Anche lo stesso lancio di oggetti è vietato ai velivoli a meno che non abbiano particolari autorizzazioni. Per tutti questi motivi al pilota è stata sospesa la licenza di volo. Sono in corso ulteriori accertamenti. «Ciò che è accaduto sui cieli della periferia di Roma dimostra che in un momento in cui la Capitale fa i conti con un rischio terrorismo Alfa (massima allerta) la prima linea di difesa è completamente sguarnita». Così Gabriele Di Bella, rappresentante sindacale Fiadel, della Polizia locale.

 

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