domenica 24 marzo 2013

IL GIORNALE.IT - 24/03/13 - L'OFFERTA DEL CARROCCIO: SI' ALLA GRANDE COALIZIONE MA SOLTANTO SE C'E' IL PDL

Il senatore Stucchi, vice di Maroni: "Abbattiamo il muro di Bettola, lavoriamo per le riforme. Il Colle non può andare al centrosinistra"
E se lungo questa strada restassero indietro i vendoliani e magari anche qualche esponente del Pd perché infastiditi dalla vicinanza con il centrodestra al Carroccio farebbe soltanto piacere. Per il sì a Bersani resta imprescindibile il patto stretto con Silvio Berlusconi. Parola del senatore Giacomo Stucchi, vicesegretario della Lega Nord, numero due del Carroccio, l'uomo che in questo momento è il più vicino al governatore della Lombardia Roberto Maroni. «Non è che possiamo ancora stare attaccati al muro di Berlino che è caduto da un bel pezzo - dice Stucchi- Abbattiamo pure il muro di Bettola (il paese di Bersani, ndr) e portiamo avanti insieme le riforme di cui ha bisogno il paese». Ma il sì del Carroccio è condizionato: niente fiducia senza Berlusconi. «Possiamo votare la fiducia a Bersani se il Pd si apre ad un governo di grande coalizione con il Pdl e anche con gli uomini di Mario Monti - puntualizza Stucchi - Senza Pdl nessuna fiducia è possibile e Bersani vada a cercarsi i voti in Senato se è capace di trovarli». Per la Lega gli otto punti del programma di Bersani per il rilancio dell'economia e lo sviluppo sono sovrapponibili a quelli avanzati dal centrodestra e dunque non esisterebbe un problema di accordo nella sostanza dei provvedimenti da varare. Esiste però un ostacolo politico enorme per Bersani che ha sempre escluso la possibilità di una qualsiasi forma di collaborazione con Berlusconi. Anche se dai numeri non si sfugge e non si vedono altre strade praticabili dopo il no secco del Movimento 5 Stelle. Bersani però punterebbe alla possibile defezione di qualche senatore grillino e a una apertura dei senatori della Lega. Ma Stucchi non sembra ritenere possibile che Maroni possa scavalcare l'alleanza con Berlusconi per il Pd. «Non esiste. Ci siamo alleati con il Pdl per le Politiche e per le Regionali - insiste il vicesegretario - Occorre un alleato solido per affrontare e portare a termine le riforme necessarie al paese. La Lombardia ha bisogno di un interlocutore forte e non può che trovarlo in un governo di grande coalizione». Sulla presidenza della Repubblica non ci sono preclusioni. «Napolitano ha già detto no ad una eventuale riconferma - osserva Stucchi - è ovvio però che il capo dello Stato non potrà essere per la quarta volta un presidente espresso dal centrosinistra. Bersani non può pretendere di accaparrarsi tutte le figure istituzionali quando oltretutto la differenza tra la prima e la seconda forza del Paese è di 150mila voti soltanto». Ma un governo di grande coalizione quali possibilità di sopravvivenza avrebbe? La prospettiva temporale comunque per la Lega deve essere quella di una legislatura piena, necessaria per il varo delle riforme costituzionali. In questo quadro che ruolo può giocare il Movimento 5 Stelle con il suo 25 per cento? Per Stucchi è evidente che a Grillo interessa solo tornare al più presto al voto nella convinzione di riuscire questa volta ad acchiappare la maggioranza. Dunque i grillini si limiteranno ad osteggiare qualsiasi proposta. E che nessuno osi paragonare i grillini alla Lega del '94. «Allora con la Lega arrivarono in Parlamento amministratori esperti che lavoravano da anni sul territorio - taglia corto Stucchi - questi non sanno niente».

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