Regione Lombardia ha un obiettivo: «Fare tutto per dare risposte» e, attenzione, «evitare che la situazione degeneri qualora Trenitalia non desse risposte concrete». L’assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo continua a «monitorare la situazione» ma precisa «di non essere né impazzito né essere un rivoltoso». Difficile vederlo sdraiato sui binari della Centrale: «Rimango responsabile sapendo che il compito è risolvere il problema e non acuire le proteste» ovvero «ho usato toni forti non per consensi ma per sottolineare il clima pesante che c’è tra i pendolari lombardi». E mentre Gregorio Fontana (Pdl) invoca la discesa in campo del governo a sostegno di Formigoni, i deputati del Carroccio Giacomo Stucchi ed Ettore Pirovano chiedono al ministro dei Trasporti un «intervento urgente». Anche Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, si mette di traverso ai treni: «Poiché i pendolari sono stati penalizzati oltre ogni limite, la Lega li sosterrà». Primo atto un’interrogazione al ministro Altero Matteoli per il «ripristino dei treni soppressi» altrimenti «oltre al danno, i pendolari, subirebbero pure la beffa di ritardi e mal servizi». In Regione, intanto, Carlo Monguzzi (Verdi) e Giuseppe Civati (Pd) definiscono «spettacolo vergognoso» i pendolari in attesa.
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