domenica 8 ottobre 2017

08/10/17 - IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA - SOGNIAMO UN'UMANITA' VERA




Folla di pellegrini allo Scoglio. C’era anche il parlamentare leghista Stucchi


Vanno usati tutti i mezzi per sconfiggere la mafia e anche la preghiera può fare la sua parte. La Giornata di preghiera per la conversione dei mafiosi e la custodia della casa comune, voluta dal vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, va intesa come un tentativo di far scattare la voglia di ravvedimento nei cuori di chi ha scelto la via del male. Il Santuario diocesano Madonna dello Scoglio, uno dei più frequentati dai pellegrini, anche ieri, primo sabato del mese, ha accolto una grande folla. Moltissima gente è rimasta fuori dalla chiesa, nuova e capiente, dove il vescovo Francesco Oliva ha presieduto la celebrazione eucaristica che è stata preceduta da una riflessione di fratel Cosimo, fondatore dell’Opera dello Scoglio. Tra i presenti tante autorità, a partire dal Presidente del Copasir, il senatore Giacomo Stucchi della Lega Nord, il vice presidente della Regione Calabria, Antonio Viscomi, il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, e le massime rappresentanze delle forze dell’ordine, provinciali e territoriali. Fratel Cosimo ha utilizzato brani dell’Antico e del Nuovo Testamento per richiamare alla conversione quanti sono lontani dalla Chiesa. Una chiesa che sa riconoscere le proprie fragilità, ma che sa di poter contare sulla forza e sulle certezze del Vangelo. Questa giornata non nasce per caso, è la naturale conseguenza di un percorso che dura da anni. Senza andare a scomodare i tempi in cui la ‘ndranghe - ta aveva preso di mira il compianto vescovo Antonio Ciliberti, costretto a girare accompagnato dalla scorta, è giusto ricordare le tantissime attività sociali e formative messe in piedi dalla Chiesa locrese per togliere linfa alla ndrangheta; basta ricordare i progetti che hanno offerto opportunità lavorativa ai giovani, oppure la fondazione antiusura per contrastare nella Locride il fenomeno dello strozzinaggio; l’impegno è proseguito con tante iniziative di carattere formativo volute dal vescovo Oliva (come la scuola “Laudato si’” sui temi ambientali o il concorso sulla legalità, “Madonna di Polsi“, destinato agli studenti). Impegno sempre più concreto con l’utilizzo di numerosi beni confiscati alla ‘ndrangheta. Queste, per citare soltanto alcune iniziative che vanno tutte nella direzione di quanto indicato dal Papa e che seguono le indicazioni della Conferenza Episcopale Calabra. La Chiesa sa, però, che la preghiera è vitale e, se a pregare è tutta la comunità, si possono ottenere grandi risultati, anche sconfiggere i disegni criminali di gente senza scrupoli che condizionano negativamente la Locride. “Non ci si può piegare alla ‘ndrangheta ha ricordato il vescovo” che per questa occasione ha scritto una preghiera, intitolata “Sogniamo un’umanità vera per continuare a sperare!”, che è stata letta nel Santuario della Madonna dello Scoglio. Una preghiera che invoca amore per la nostra terra: “Converti i cuori di pietra in cuori di carne - recita in un passaggio la preghiera- facci comprendere che ogni alleanza mafiosa è una via di morte, una scelleratezza che rovina la nostra terra, paralizza il suo sviluppo economico e sociale, distrugge la nostra cultura. Siamo inquieti, Signore, fino a quando la nostra terra sarà piegata al potere mafioso. ”Giovanni Lucà


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