domenica 22 ottobre 2017

22/10/17 - AVVENIRE - AUTONOMIA DELLA LOMBARDIA: OGGI SONO APERTE LE URNE



Un vivace dibattito quello che si è tenuto il 16 ottobre, a Suzzara, presso la sala “Dino Villani”. Argomento il prossimo referendum del 22 ottobre che chiede più autonomia per la Regione Lombardia. Il confronto, organizzato dai Civici mantovani, è stato moderato dal giornalista Marco Bosco. Vincenzo Satta, professore di Diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano, ha illustrato alcuni esempi dei settori in cui si esercita la potestà legislativa statale e regionale alla luce degli articoli 116–119 della Costituzione. Una piena autonomia legislativa è tuttavia molto dipendente dall’autonomia finanziaria e dal suo esercizio responsabile, reso difficile dall’attuale contesto globalizzato in cui le politiche economiche di uno Stato come il nostro sono fortemente legate ai vincoli imposti dall’appartenenza europea. Satta ha sottolineato che, nello spirito della Costituzione, il referendum è uno strumento di tipo straordinario cui ricorrere in via eccezionale poiché la nostra struttura democratica (a maggior ragione oggi) si deve esercitare per via rappresentativa e non diretta. Anche il secondo intervento, di Enrico Dioli, già presidente della Provincia di Sondrio ed esponente dei movimenti civici della Valtellina, ha sottolineato che senza potere economico l’autonomia è una parola vuota e che un decentramento efficace richiede l’esercizio della responsabilità. Dioli ha poi evidenziato che i movimenti civici non sono contro i partiti, piuttosto vogliono stimolarli e aiutarli a migliorarsi. Visto  il carattere consultivo del referendum, da lunedì 23 non cambierà niente quale che sia l’esito. I movimenti civici erano inizialmente favorevoli al “sì”, mentre ora lasciano libertà di voto o anche di astensione. È prioritario che si diffonda la consapevolezza che è importante il tema dell’autonomia delle istituzioni. Marco Carra, deputato del Partito democratico, ha ricordato che su alcuni temi (come l’agricoltura) occorre maggior omogeneità e coesione a livello nazionale, essendo improduttive venti piccole politiche regionali. Ha poi affermato che si recherà a votare per il “sì” per senso di responsabilità istituzionale; il referendum è però superfluo e costoso perché una richiesta analoga poteva essere avviata dalla Regione senza la consultazione come ha fatto l’Emilia Romagna. Occorre rivitalizzare le Province dopo la bocciatura del referendum costituzionale del 2016. Infine Carra ha rivendicato l’azione di governo degli ultimi anni, che ha dato “ossigeno” agli enti locali, sbloccando i vincoli del patto di stabilità. Infine Giacomo Stucchi, deputato della Lega Nord, favorevole al “sì”, ha ricordato il lungo impegno del suo partito su temi quali federalismo fiscale e sussidiarietà. Ha sostenuto che il referendum è un’indispensabile forzatura politica, senza il quale l’Emilia non avrebbe avviato le trattative di maggior autonomia con il governo. Essere lombardi non significa essere migliori o peggiori di altri, ma avere una specificità da salvaguardare.

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