lunedì 9 ottobre 2017

09/10/17 - GAZZETTA DEL SUD - LA FORZA DELLA PREGHIERA PER PIEGARE LA ’NDRANGHETA



Nel Santuario di Nostra Signora dello Scoglio pure il presidente del Copasir Stucchi 

Il vescovo di Locri-Gerace mons. Oliva: «Non avremo pace sino a quando abbasseremo la testa davanti al potente di turno»
«Purtroppo la ’ndrangheta in questo momento vive il suo periodo di massimo splendore. È l’organizzazione criminale più potente e fa i suoi affari soprattutto all’estero. Era giusto, dunque, essere qui». A parlare così Giacomo Stucchi, deputato, presidente del Copasir, organo parlamentare che esercita il controllo sull’azione dei servizi segreti in Italia. Il suo intervento a conclusione della Giornata Diocesana di preghiera per la conversione dei mafiosi che, per volere di monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri- Gerace si è celebrata nel Santuario Nostra Signora dello Scoglio coinvolgendo migliaia di fedeli. «È stata - ha aggiunto Stucchi - un’esperienza importante, vissuta intensamente. Vedere tanta gente sfidare le grandi organizzazioni criminali richiama tutti noi, che abbiamo responsabilità istituzionali, ad agire con decisione e senza paura». Non un gesto simbolico, dunque, ma il desiderio di condividere e solidarizzare con il Vescovo e con tutte le persone che si stanno impegnando attivamente in un territorio dove è così pregnante e devastante la presenza della ’ndrangheta, per gettare semi di speranza. Partendo dalla consapevolezza che la pacifica convivenza non è un merletto che si aggiunge all’impegno dei credenti, ma il filo che permette di ricucire le lacerazioni prodotte dal male, dunque, nella Comunità mariana fondata da fratel Cosimo, giovani, protagonisti indiscutibili della voglia di riscatto di questa terra, ma anche sindaci, esponenti politici e delle Istituzioni, con rappresentanti di associazioni laiche e del volontariato, hanno accolto l’invito alla preghiera partecipando numerosi all’evento. Monsignor Oliva ha aperto con una breve riflessione e la preghiera: «Noi crediamo che la vera fede ci trasforma dentro, purifica il nostro cuore e le relazioni fra noi e che quando veniamo meno alle nostre responsabilità, la fede si riduce ad uno sterile salvacondotto, a una scelta che anestetizza la fame e sete di giustizia. «Noi crediamo, Signore, che non avremo pace sino a quando non ci libereremo dalla tentazione del conformismo e della convenienza, dal piegare la testa al potente di turno, rinunciando al nostro impegno per la riconciliazione e la giustizia  sociale. Convertici, Signore, in costruttori di speranza». La giornata di preghiera si è conclusa, con la messa a dimora di una pianta di olivo: «Vogliamo rendere questo colle, deturpato dagli incendi e sfregiato in maniera irreparabile da interessi meschini, di nuovo bello – ha spiegato il vescovo Oliva –Abbiamo già piantato più di trecento alberelli, ne metteremo altri a dimora il quattro novembre prossimo, giornata in cui celebreremo in questo santuario la Giornata diocesana di preghiera per la salvaguardia del creato».

Nessun commento: