Il Copasir
ascolterà il presidente del Consiglio sul caso di Giulio Regeni. Il Comitato parlamentare
di controllo sui nostri servizi segreti, infatti, ha convocato per un’audizione
il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per metà settembre, per ascoltarlo
sul caso Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto in maniera barbara
e ancora misteriosa, un po’ più di un anno e mezzo fa, tra gennaio e febbraio
del 2016. Spiega Giacomo Stucchi, senatore leghista che presiede il Copasir: «Sentiremo
il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in quanto oggi ha la delega come
capo dei servizi segreti». Ai tempi della morte di Giulio Regeni l’attuale
presidente del Consiglio era ministro degli Esteri del governo Renzi e al Copasir
non si esclude di convocare anche l’ex premier. «È un’ipotesi che il Copasir
sta valutando concretamente», dice il senatore Stucchi. E spiega: «Queste
decisioni devono avere una condivisione all’interno del Comitato, non ne
abbiamo ancora discusso». Il problema è far luce sulla vicenda di questa morte
dopo che — il giorno di Ferragosto—è uscito un articolo-inchiesta sul New York
Times. Secondo l’autorevole quotidiano americano, i nostri servizi
segreti avevano avuto un’informativa dall’intelligence americana in cui c’era
descritto come la morte di Regeni fosse stata causata dai servizi segreti
egiziani. Un intreccio di «spie» che il nostro governo ha già smentito categoricamente.
Dice Giacomo Stucchi: «È anche possibile che Barack Obama avesse queste
informazioni, possibile che gli americani abbiano cercato verifiche in Italia.
Ma bisogna capire come, in che modo, i contorni di questa vicenda non sono
chiari». L’articolo del New York Times è venuto fuori in concomitanza con l’invio di Giampiero Cantini
nella nostra ambasciata al Cairo. Dopo la morte di Regeni le nostre relazioni
diplomatiche con l’Egitto si erano interrotte. L’invio di Cantini è stato contestato
anche dai familiari di Giulio Regeni. È da un anno e mezzo che suo padre e sua madre
cercano di sapere la verità sulla morte del ragazzo che il 25 gennaio del 2016
è uscito dalla sua casa del Cairo per prendere una metropolitana ed è stato
ritrovato cadavere in un fosso lungo l’autostrada Cairo-Alessandria una
settimana dopo, il 3 febbraio. Il corpo di Giulio mostrava evidenti segni di
tortura quando è stato trovato in quel fosso senza vita ed è da quel giorno che
suo padre e sua madre stanno lottando per capire perché, da chi, in che modo il
loro figlio è stato ridotto così. «Totale rispetto per i genitori del ragazzo»,
dice il senatore Stucchi. Il prossimo 3 ottobre i genitori di Giulio Regeni
torneranno al Cairo. Per quel giorno il Copasir avrà avuto gli elementi per
sciogliere questo intreccio internazionale. Aggiunge Stucchi: «Con la sua delega
come capo dei servizi segreti il presidente del Consiglio Gentiloni è
certamente la persona più indicata per chiarire la vicenda». Ad ottobre anche
il ministro degli Esteri Angelino Alfano sarà stato ascoltato dalle commissioni
Esteri di Camera e Senato. Mercoledì scorso era stata la presidente della
Camera Laura Boldrini a sollecitare che il governo riferisse al Parlamento al
più presto e si era rivolta al presidente della commissione Esteri di
Montecitorio Fabrizio Cicchitto. Cicchitto ha sentito il presidente della
commissione Esteri di Palazzo Madama ed insieme hanno deciso di fissare la convocazione
per il prossimo 4 settembre. La data ha suscitato non poche polemiche da parte
di Sinistra italiana e di Mdp, che avrebbero voluto accorciare i tempi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento