lunedì 20 marzo 2017

20/03/17 - LIBERO - ORA L'EUROPA TEME PER LA VENDETTA. Rischio di inflitrati tra i profughi

Italia in allarme per gli appuntamenti de/25 marzo: leader Ue a Roma, Papa a Milano
È come con l'Idra a tre teste: se gliene tagli una subito ne crescono altre due.  La notizia dell'accerchiamento di Mosul, città dove è stato proclamato il Califfato nel 2014, da parte delle forze irachene sostenute dalla coalizione anti-lsis, è indubbiamente il segnale che il nemico (quasi per rovesciamento simbolico delle sue pratiche disumane di battaglia) sta per essere decapitato. La domanda da porsi è tuttavia se e quali alni teste spunteranno, e soprattutto come e dove si muoverà il corpo Isis, adesso che non avrà. più un capo. La prospettiva più concreta è che il Califfato diventi uno Stato a-territoriale, una rete diffusa, capillare ma non geograficamente localizzabile, come era Al Qaeda. E che quindi, eliminata la massa tumorale principale, restino attive e anzi si estendano ulteriormente le sue metastasi. Che potrebbero attecchire soprattutto in Europa, pii1 probabile terra di contagio del Male, per ragioni di vicinanza geografica e di contrapposizione religiosa e militare. In corso. Le indicazioni della delocalizzazione dell'lsis, e le relative ricadute nel nostro continente, sono evidenti. Dopo due anni horribiles, un paio di giorni fa la Francia è stata nuovamente in balia di un fondamentalista islamico che all'aeroporto parigino di Orly ha provato a fare una strage al suon di "sono qui per morire per Allah». Anche il nostro Paese non si sente affatto tranquillo, tant'è che in vista del 25 marzo - ricorrenza dei 60 anni dai Trattati di Roma che verrà celebrata nella Capitale, e insieme giorno della visita di Papa Francesco a Milano - sono state messe a punto misure di sicurezza eccezionali, col dispiegamento di centinaia e centinaia di agenti (solo tra Monza e Milano saranno attivi 1.600 poliziotti) e la bonifica e l'interdizione completa di alcune aree delle città interessate. Insomma, l'alle1ta è massima e ciò che si teme, nell'una e nell'altra circostanza, sono attentati di matrice islamica, molto più che scontri legati a manifesta1.ioni anti-Ue (possibili a Roma) o problemi di ordine pubblico, dovuti al grande afflusso di fedeli (come nel caso di Milano). L'ipotesi infatti è che l'Isis possa vendicarsi immediatamente contro l'Occidente per le perdite che sta subendo in territorio iracheno, tramite l'azione di lupi solitari, soggetti radicalizzati o foreign fìghters di ritorno. Paiono confermarlo le parole dell'altro giorno del ministro dell'Interno Marco Minniti nell'incontro con il commissario alla Sicurezza dell'Unione europea Julian King: «Aumentare la sicurezza nel territorio europeo è l'obiettivo comune e la via è rendere operative quanto prima le misure legislative (antiterrorismo,ndr). LE PAURE DEGLI007 L'altro rischio conseguente alla presa di Mosul è che i profughi, finora considerati coloro che fuggono dal Califfato, diventino piuttosto miliziani del Califfato in fuga: insomma, terroristi che se la danno a gambe, feroci miliziani mescolati a poveri disperati sui barconi, carnefici travestiti da vittime. L'andazzo è già in corso da tempo, tant'è che non più di un anno fa l'ex capo degli 007 americani James Clapper aveva parlato di finti profughi siriani con «falsi passaporti" e di «operativi dell'Isis infiltrati nel fiume di migranti>>, Fenomeno confermato la scorsa estate anche dal presidente del Copasir Giacomo Stucchi il quale aveva ammesso che, dopo la liberazione di Sirte in Libia, «lo scenario è completamente cambialo e cresce oggettivamente il rischio che dei militanti possano fuggire in Europa via mare». Come dire, con la caduta di Mosul il fondamentalismo islamico non morirà. Cambierà nome e luoghi, ma conserverà - ahinoi - metodi e finalità.

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